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Maurizio Greco

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Condannato Maurizio Greco, il 44enne che ha tentato di investire un nigeriano mentre chiedeva l’elemosina. Pena più lieve di quella chiesta dal pm


ISOLA CAPO RIZZUTO (Crotone) – Il pm Matteo Staccini aveva chiesto una condanna a 14 anni di reclusione per tentato omicidio, ma il gup Elisa Marchetto ha condannato a 4 anni e 10 mesi Maurizio Greco, il 44enne di Isola Capo Rizzuto che avrebbe bastonato selvaggiamente e poi tentato di uccidere, provando a investirlo con l’auto per ben sette volte, un 32enne nigeriano che stava chiedendo l’elemosina davanti a un negozio, lungo la strada statale “106”.
Greco, peraltro imputato del processo Jonny già condannato per associazione mafiosa (è tra i 39 per i quali si sta celebrando l’appello bis), doveva rispondere di tentato omicidio aggravato da motivi abietti e crudeltà.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Secondo la segnalazione giunta ai carabinieri, che intervennero nell’agosto scorso, uno straniero stava mettendo a rischio l’incolumità pubblica e la circolazione stradale tirando sassi contro un’auto in transito. I militari, giunti sul posto, ricostruirono l’accaduto grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza del negozio. Il nigeriano sarebbe stato aggredito con un bastone e a mani nude solo perché stava chiedendo l’elemosina.
«Perché sei qua? Perché non sei andato a lavorare?», avrebbe urlato l’aggressore. Il giovane africano avrebbe risposto d’aver fame: a quel punto sarebbero iniziate le percosse col bastone, che Greco ha estratto dalla sua auto.
Lo straniero, nel corso della colluttazione successiva, avrebbe comunque strappato il bastone dalle mani del 43enne. A questo punto salito in macchina urlando «Ti uccido» ai danni della sua vittima.
Inequivocabili, secondo la ricostruzione degli inquirenti, le immagini della videosorveglianza. Documentano i sette tentativi dell’uomo, ora condannato, d’investire il suo bersaglio e il nigeriano che a sua volta tentava d’allontanare il veicolo lanciando sassi contro il conducente.
I carabinieri avevano trovato il 32enne nigeriano in possesso di bastone e pietre. Una volta in caserma, il giovane ha sporto denuncia contro il suo aggressore, nei cui confronti il gip emanò un’ordinanza di custodia cautelare.

LA TESI DIFENSIVA

Del tutto opposta la tesi difensiva, sostenuta dagli avvocati Mario Nigro e Gianni Russano, che, sulla base di una consulenza di parte, hanno rilevato che sull’asfalto sono stati rilevati segni di frenata. Segno evidente che non c’era volontà di uccidere. Inoltre, dai video si noterebbero le luci dello stop e lo straniero non ha riportato lesioni.
Ma, soprattutto, i legali hanno affermato che il loro assistito ha reagito al fatto che lo straniero avrebbe importunato sua moglie. E hanno sottolineato che questo sarebbe il movente dell’aggressione. Aspetti su cui peraltro, ha insistito la difesa, non sono stati fatti accertamenti. I legali hanno prodotto testimonianze al fine di corroborare la versione fornita da Greco già in sede di interrogatorio di garanzia.
La difesa ha preannunciato appello.

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