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La protesta degli agricoltori alla Regione Basilicata

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POTENZA – Sono tornati in piazza, ieri mattina a Potenza, gli operatori del Movimento spontaneo degli agricoltori: nel piazzale antistante la Regione Basilicata i manifestanti hanno portato oltre 50 trattori per ribadire la necessità di concretizzare “una serie di promesse non mantenute”, emerse dopo gli incontri con il governatore lucano, Vito Bardi, e con l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Galella.

“Le nostre aziende e le nostre famiglie non possono aspettare più altro tempo – sostengono gli agricoltori – a pochi giorni dall’inizio della campagna elettorale in cui la politica sarà distratta dalle solite facili promesse, il Movimento sollecita tutti alla massima serietà e al senso di responsabilità, affinchè in relazione alle questioni al momento decise, sia al Tavolo di crisi e successivamente dal Consiglio regionale con voto unanime dei presenti, vengano adottate delibere e provvedimenti in tempi brevi e comunque prima del 21 marzo. Ormai siamo in primavera e – spiegano i promotori della protesta – non possiamo pensare di arrivare al prossimo autunno con le solite promesse che contribuiranno a far morire tante altre aziende agricole a causa degli eccessivi costi di produzione, da un lato, il prezzo dei prodotti agricoli che crolla quotidianamente e il taglio drastico della Pac (meno 48 per cento), dall’altro, oltre agli esigui risarcimenti per i danni causati dai cinghiali. Il nostro settore ha bisogno che la politica regionale faccia prevalere le nostre ragioni e le legittime istanze anche a livello nazionale ed europeo, soprattutto in questo momento che si dovrà procedere alla revisione della Pac”.

Una delegazione di manifestanti ha quindi incontrato l’assessore regionale Galella. Il delegato all’Agricoltura avrebbe spiegato che, riguardo al caro carburanti, è necessario attendere che il Governo quantifichi le risorse spettanti alla Basilicata per poter stornare parte delle risorse delle royalties del petrolio in un Fondo destinato a far fronte all’aumento dei costi del gasolio. E i tempi non sarebbero brevissimi, si ipotizza giugno prossimo. Quanto ai danni da cinghiali, Galella avrebbe evidenziato che i rimborsi sono vincolati e proporzionali all’adozione, da parte degli agricoltore, di misure di difesa. Regole, queste, previste dalle norme e a cui non si può derogare, come chiedono gli agricoltori. Galella si sarebbe anche impegnato a convocare un Tavolo nei prossimi giorni per affrontare tutti i temi.

Solo parzialmente soddisfatti dalle risposte ricevute, gli agricoltori hanno deciso di tenere un presidio permanente davanti alla Regione con i loro trattori.

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