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Il tribunale di Vibo Valentia

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La corposa lista testi della Dda che chiama a deporre per il processo Maestrale anche 29 collaboratori di giustizia. Figurano oltre 220 parti offese e tra i consulenti anche un ex Prefetto di Vibo Valentia


VIBO VALENTIA – Oltre 400 testimoni presenti nella lista della Dda di Catanzaro depositata presso il Tribunale nell’ambito del maxiprocesso “Maestrale”. La prima udienza si è svolta negli scorsi giorni in aula bunker, a Vibo. Ma è terminata quasi subito a seguito della richiesta di astensione di due giudici del Collegio avanzata dalla pubblica accusa. Richiesta sulla quale hanno concordato alcuni avvocati e accolta dai due magistrati (la presidente Tiziana Macrì e il giudice a latere Giulia Conti). Adesso dovrà esprimersi il presidente del tribunale vibonese, Antonio Erminio Di Matteo.

Nella lista figurano ben 29 i collaboratori di giustizia. Molti sono del vibonese e altrettanti di altre province calabresi nonché di figure che operavano per conto dei rispettivi clan in altre regioni italiane. Tutti chiamati a deporre nel corso del dibattimento. Si tratta di Loredana Patania, Michele Iannello, Tommaso Mazza, Emanuele Mancuso, Alberto Pititto, Andrea mantella, Bartolomeo Arena, Angiolino Servello, Raffaele Moscato, Giuseppe Giampà, Verman Oksana, Antonio Cupi, Carmelo Falduto, Giuseppe Zaffonte, Santo Mirarchi, Antonino Belnome, Vincenzo Albanese, Saverio Cappello, Peter Cacko, Giuseppe Comito, Francesco Michienzi, Antonio Accorinti, Onofrio Barbieri, Pasquale Alessandro Megna, Matteo Vescio, Maurizio Cortese, Walter Loielo, Salvatore Schiavone e Francesco Zaccaro.

Testimonieranno su quanto a loro conoscenza circa esistenza, composizione, gerarchia e regole interne nonché l’operatività dell’associazione a delinquere contestata al capo “A” delle imputazioni. Ma anche circa le relative attività criminali e i rapporti con altre consorterie criminali. Senza dimenticare i rapporti con esponenti delle istituzioni, dell’imprenditoria, delle professioni e della politica. E, infine su tutti i fatti già riferiti nei verbali di interrogatorio presenti nel fascicolo del procedimento penale indicato in epigrafe (al momento dell’avviso di conclusione delle indagini e successivamente alla richiesta di rinvio a giudizio) o comunque noto agli stessi (ed in particolare su tutto quanto a loro conoscenza sulle responsabilità degli imputati in ordine ai reati contestati). Si chiederà inoltre l’acquisizione dei verbali di due pentiti deceduti: Giuseppe Scriva e Gerardo D’Urzo. Due, poi, i testimoni di giustizia, entrambe donne: Elisabetta Melana ed Ewelina Pytlarz.

Sono invece ben 224 le parti offese per le quali la Dda ha chiesto l’escussione in aula. Tra queste figurano anche Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, l’imprenditrice uccisa nel 2016 davanti la sua azienda di Limbadi, i figli della donna, Vincenzo Paolo e Federica Punturiero, il consigliere regionale, nonché segretario regionale di Azione, Francesco De Nisi,  l’ex consigliera comunale di Vibo, Samantha Mercadante, Filippo Valotta, ex dirigente del Corap,  Rocco Gallucci, presidente del consiglio comunale di Cessaniti (il cui nome, pur non essendo stato iscritto nel registro degli indagati, è finito nell’inchiesta), Francesco Talarico, ex direttore generale dell’Asp di Vibo.

Tra gli indagati o imputati in procedimento connesso vi sono poi gli avvocati Giacomo Franzoni e Francesco Stilo e Francesco La Rosa, alias “U Bimbo”, ritenuto esponente di vertice dell’omonimo clan di Tropea. Mentre tra gli imputati che hanno reso dichiarazioni predibattimentali vi sono anche Francesco Massara, dirigente del servizio veterinario dell’Asp di Vibo, e Salvatore Ascone, alias “U pinnularu”, accusato tra l’altro di concorso nell’omicidio di Maria Chindamo.  

Numerosi anche gli operatori di polizia giudiziaria chiamati a deporre. Tra questi il colonnello Valerio Palmieri (comandante del nucleo investigativo di Reggio Calabria), il maggiore Alessandro Russo (comandante del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Vibo), il colonnello Vittorio Carrara (già comandante del Reparto Operativo di Vibo), altri ufficiali dell’Arma come Luca Domizi, Veronica Pastori, sottufficiali e carabinieri scelti; e ancora il vice capo protempore della Mobile di Vibo, Cristian Maffongelli, il sostituto commissario Antonio Condoleo e numerosi altri esponenti della polizia di Stato; il tenente colonnello Michele Di Nunno della Guardia di finanza di Catanzaro, e altri tra ufficiali e sottufficiali. Ultima nota di curiosità: nella lista dei periti dell’accusa figura anche Luisa Latella, già prefetto di Vibo Valentia dall’1 settembre 2009 al 26 gennaio 2012.

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