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Senza una presenza militare, con le tensioni che ci sono nel mondo, l’Europa sparisce. Per questo la Difesa comune è un meccanismo che rivede il meccanismo della sovranità. Perché i soldi bisogna trovarli per farla, non nascono sotto l’albero, e pertanto di necessità si è portati ad andare verso un bilancio europeo comune, una difesa comune, un debito comune. Chi ci vuole stare, rimane nella grande Europa. Chi non ci vuole stare, rimane marginalizzato. Si taglierebbero anche le gambe agli inglesi che diventerebbero subalterni e verrebbero riassorbiti dentro l’Europa. Questa, per loro e per noi, sarebbe una cosa positiva.

La difesa comune è la scommessa del futuro. Piaccia o non piaccia permette di fare un salto di qualità. Se non lo fa rapidamente finisce tutto. Perché senza una presenza militare, con le tensioni che ci sono oggi nel mondo, l’Europa sparisce. Parliamoci chiaro, ha ragione da vendere il commissario europeo dell’economia Paolo Gentiloni a definire questo passaggio cruciale. Anche se non lo si dice o non lo si vuole ammettere, tutti quelli che contano e sanno qualcosa hanno la piena consapevolezza che la difesa comune è il grimaldello per permettere di fare partire un meccanismo che impegnerà ancora anni e anni ma porterà agli Stati Uniti d’Europa. Perché questo è il punto che spezza davvero la forza dei sovranismi in un momento in cui la comunità internazionale si rivolge a chi è capace di partecipare al tavolo della pace e della difesa. Che risponde allo spirito antico riassunto nella seguente frase: se vuoi la pace prepara la guerra.

Questa è la realtà. Se vuoi davvero la pace devi essere in grado di immaginare una situazione per cui chi vuole sconvolgere la pace sa che troverà pane per i suoi denti e, quindi, rallenterà o si fermerà. Adesso c’è il gioco internazionale a chi la spara più grossa. “Se non vi fermate uso l’arma nucleare”, dice Putin, ma sa bene che la prima vittima sarebbe lui stesso. Perché con la guerra nucleare non si salva nessuno, è solo un’ipotesi o una minaccia se volete, fate voi. La morale è che in un simile caso apodittico muore Sansone con tutti i filistei.

Il principio fondante della difesa comune e della crucialità di fare debito comune, sostenuto ieri da Gentiloni alla conferenza annuale di Euronext a Parigi, è di fatto lo strumento tecnico-politico che obbliga a rivedere il meccanismo della sovranità. Perché i soldi bisogna trovarli per fare la difesa comune, non nascono sotto l’albero, e pertanto di necessità si è portati ad andare verso un bilancio europeo comune, una difesa comune, un debito comune. Chi ci vuole stare, rimane nella grande Europa. Chi non ci vuole stare rimarrà marginalizzato e non conterà nulla. Diventerà una appendice insignificante che prima o poi qualcuno si mangerà.
È un po’ come fu con l’euro, quando tutti scommettevano sulla sua dissoluzione che voleva dire un euro di serie A e un euro di serie B, e tutti quelli come noi preventivamente assegnati al secondo campionato eravamo praticamente sistemati nel girone dei condannati e, di conseguenza, al declino. Furono giuste la intuizione e la determinazione di Prodi e Ciampi che scelsero di entrare dal primo momento, si misero nelle condizioni di far fare all’Italia questo passo. È merito assoluto di Draghi di avere salvato l’euro dalla spaccatura regalando all’Europa l’unica cosa forte che oggi ha il Vecchio Continente e, cioè, la sua moneta.

Proviamo solo a immaginare che cosa succederebbe se non ci fosse una moneta comune europea, saremmo travolti dai giochi speculativi sulle valute con il marco che butta giù il franco, che butta giù la lira, e così avanti di questo passo. Un vortice in cui alla fine crepano tutti. D’altro canto, se funzionasse davvero la scelta strategica della difesa comune, si finirebbe anche con il tagliare le gambe al Regno Unito. Che resta ancora forte perché è l’unica potenza sovrana di vecchio tipo che ha un grande esercito e, in genere, una grande forza armata che è in grado di muoversi in tutti i settori. Se nascesse adesso un’altra grande potenza ancora più grande, la nuova Europa, che riesce a fare la stessa cosa, gli inglesi diventerebbero subalterni e verrebbero inevitabilmente riassorbiti dentro l’Europa. Anche questa, per loro e per noi, sarebbe una cosa positiva.


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