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Il capogruppo M5s Stefano Patuanelli sul campo largo dopo il caso Bari e le ricadute sulla campagna elettorale per le Regionali in Basilicata


POTENZA – Il “campo largo” o “campo giusto” tra Pd e Movimento 5 stelle non è morto a Bari. Ma senza un «chiarimento» tra i leader dei due partiti, Elly Schlein e Giuseppe Conte, è difficile che possano vedersi su uno stesso palco a breve. A cominciare dalla Basilicata, dove il “loro” candidato, Piero Marrese, ha solo due settimane di tempo per provare a rimontare il centrodestra “extralarge” guidato dal governatore uscente, Vito Bardi.

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Lo ha dichiarato, a margine di alcuni incontri politici a Pisticci, il capogruppo M5s al Senato, nonché ex ministro dello Sviluppo economico e dell’Agricoltura nei governi Conte I e II, Stefano Patuanelli. Dopo una giornata in cui hanno continuato a riecheggiare le accuse di slealtà di Schlein a Conte, per aver ritirato il Movimento dalle primarie che erano in programma proprio oggi per la scelta del candidato sindaco barese. Dopo l’exploit delle inchieste sul voto di scambio dei pm del capoluogo pugliese.

Senatore Patuanelli, come restituire credibilità in vista delle Regionali in Basilicata al “fronte progressista”, soprattutto agli occhi degli elettori ancora indecisi, dopo il clamoroso strappo tra Pd e M5s consumatosi sabato a Bari, sulle primarie per la scelta del candidato sindaco?

«Ogni territorio fa storia a sé. Il modello da seguire è quello sardo che abbiamo faticosamente replicato anche in Basilicata. È l’unico modo per tentare di cambiare il territorio con le giuste competenze e con un equilibrio politico stabile che consenta la governabilità».

In Basilicata, come lei sa bene, le tensioni si sono risolte con l’individuazione di un nome terzo, Marrese, sacrificando quello inizialmente indicato dal Pd, e quelli proposti dal M5s. Perché non seguire questa strada anche a Bari?

«A Bari la situazione è più complessa e ci sono importanti indagini in corso di cui tutti possono leggere sui quotidiani e in televisione. Non voglio aggiungere altro, direi solo che sulla legalità e sulla questione morale il movimento non potrà mai cedere nemmeno un centimetro. A qualunque costo».

Senatore Patuanelli, lei è il primo dirigente nazionale dei partiti della coalizione che sostengono la candidatura di Piero Marrese a venire in Basilicata per la campagna elettorale per le Regionali. Non ha avuto paura di metterci la faccia?

«No, io credo nella convergenza con il Pd. Abbiamo governato assieme nel governo Conte 2, abbiamo vinto in Sardegna. Nessuno sta dicendo che le strade si dividono definitivamente, ma serve l’onestà intellettuale per dire che su alcuni territorio i problemi sono troppo grandi per essere superati solo per amore di poltrona. Noi non ragioniamo così».

È fantascienza immaginare Schlein e Conte sullo stesso palco con Marrese?

«Non è fantascienza, ma serve un chiarimento tra i leader».

Cosa potrà fare un’amministrazione regionale Pd-M5s per gli agricoltori lucani più del centrodestra?

«Gli agricoltori hanno toccato con mano cosa vuol dire avere il centrodestra al governo, il settore è stato alleggerito di 2 miliardi di euro. Mi auguro che la prossima amministrazione possa rimediare a questi danni».

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