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Un render del Ponte sullo Stretto

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Sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti e Partito democratico alla ricerca di una critica unitaria sul progetto del Ponte sullo stretto: «Senza dati non c’è giudizio»


SONO osservazioni di carattere procedurale e documentale, ma soprattutto di natura ambientale e dirette alla tutela del territorio, quelle firmate sabato 13 aprile dalla sindaca di Villa San Giovanni Giusy Caminiti e consegnate alla conferenza di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per il Ponte sullo Stretto. Indicati nei lavori del consiglio comunale aperto di venerdì scorso, i rilievi sono frutto anche dei contributi offerti dai professionisti e dai semplici cittadini che nei giorni scorsi sono stati chiamati a presentare le loro motivazioni.

Allegate al documento, poi, ci sono le relazioni del responsabile dell’ufficio tecnico del comune, l’architetto Salvatore Foti, e le osservazioni dei tecnici nominati dalla sindaca a supporto della commissione territorio. La commissione di studio, di cui questi ultimi fanno parte, è stata chiamata a porre sotto un ulteriore lente d’ingrandimento l’opera, ma è presto finita al centro di critiche a causa della non divulgazione dei nomi, resi noti solo nella giornata di venerdì. I dubbi sui componenti, tuttavia, non sono venuti meno poiché solleva perplessità il nome dell’avvocato Rosario Infantino, ex membro del Consiglio di amministrazione della Società Stretto di Messina, che proprio a causa del suo precedente ruolo offre il fianco a potenziali insinuazioni di parzialità.

PONTE SULLO STRETTO, «PER UN GIUDIZIO SERVONO DATI»

Tornando al documento, quello che Caminiti, la giunta e il gruppo consiliare di maggioranza segnalano come criticità insuperabile è la mancanza di quadro di informazioni utili alla valutazione dei contenuti e alla formazione di giudizi di merito: «La “Relazione del Progettista” è un semplice elenco di attività progettuali da svolgere nell’ambito della redazione del progetto esecutivo e questo (sia da un punto di vista metodologico sia da un punto di vista pratico) pregiudica il diritto di esprimere un giudizio di merito sul progetto, in quanto carente di elementi essenziali di valutazione su aspetti primari dell’impatto ambientale dell’opera sulla Città di Villa San Giovanni».

E ancora: «La riduzione alla metà dei termini di legge per la presentazione delle osservazioni che pregiudica ulteriormente l’ente, al pari della poca chiarezza circa i “rapporti” tra il progetto originario, le integrazioni e/o le sue sostituzioni e la non disponibilità dell’atto di approvazione del progetto».
«Villa San Giovanni è la Città dell’impatto – commenta il capogruppo di maggioranza Enzo Calabró – su cui ogni scelta inciderà, in modo definitivo, dal punto di vista urbanistico, ambientale, economico e sociale. Quest’opera tocca il litorale, il mare, gli ecosistemi tutelati, i torrenti, l’assetto geomorfologico del territorio. Quest’ente è chiamato alla valutazione di un progetto approvato come “definitivo” ma che oggi non c’è a livello di definitivo per la Città di Villa San Giovanni. Noi non siamo messi nelle condizioni di valutare gli effetti di breve, medio e lungo periodo che la realizzazione dell’opera comporterà: erosione costiera, fiumare, dissesto idrogeologico, impatto climatico e inquinamento visivo, acustico, ambientale, valutazione di impatto sulla salute pubblica non sono per nulla stimati».

«VI CHIEDIAMO DI ESSERE TUTTI INSIEME SU UN’UNICA POSIZIONE»

Nel rendere partecipe la cittadinanza delle osservazioni consegnate, la nota del gruppo consiliare “Città in movimento” sottolinea che le preoccupazioni per la città sono unanimemente condivise: «Per tale motivo – conclude la sindaca Caminiti – rinnovo l’appello: queste osservazioni devono essere condivise da tutti, a maggior ragione dai consiglieri comunali. Vi chiediamo di essere tutti insieme su un’unica posizione che non è quella del sì o del no all’opera ponte ma quella di difesa del territorio e di tutela della comunità rispetto a questo progetto definitivo. La Città dovrà parlare una sola voce: ascoltiamola insieme!».

Appello, questo, non raccolto dal Pd di Villa San Giovanni, il quale delle osservazioni trasmesse al ministero dell’Ambiente dice: «È poco, serve molto di più! Serve una deliberazione chiara di consiglio comunale che applichi il sacro “principio di precauzione”, che rinvii tutta l’operazione Ponte a nuovi e più approfonditi studi, che chiuda le porte della città ad ogni accelerazione strumentale diretta ad aprire i cantieri, fossero anche quelli per le c.d. “interferenze”; una deliberazione che sancisca un no informato, documentato, scientificamente fondato. Questo è non solo possibile, è necessario!».
E concludono dal circolo dei dem: «La Storia giudicherà chi guida oggi Villa e Messina anche da questo “coraggio istituzionale”. I numeri in Consiglio – come tra la gente di Villa – sono dalla parte del buon senso; si vada quindi oltre le osservazioni e si passi al voto in Aula!».

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