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Un momento del Feuromed 2024

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Calabria chiama Sud: da Entopan ad Amarelli, da Ecolandia all’Unical, storie e volti della regione protagonisti sul palco del Feuromed


«CHI studia la questione meridionale diventa meridionalista» scrisse una volta il sociologo Giuseppe De Rita. È la sensazione provata al Feuromed, il Festival dell’economia, con una differenza: che il Sud non è uno, e i tanti Sud del mondo bussano alla nostra porta e ci impongono un cambio di passo, una svolta.

Piccola premessa da spettatore: vedere il Quotidiano protagonista in un luogo dei saperi come la Federico II, davanti a Castel dell’Ovo, nel posto più bello di Napoli, regala una punta d’orgoglio. E questo è tutto merito di Roberto Napoletano e Patrizio Bianchi: tre giorni pieni, con Romano Prodi sempre in prima fila, gli interventi dei ministri Tajani, Sangiuliano e Pichetto Fratin, un filo comune svolto dalle migliori menti dell’economia italiana, in un arco imprenditoriale che va dai profeti delle infrastrutture ai monaci della crescita misurata e dell’innovazione sostenibile, dalla finanza di mercato a quella etica, dal capitalismo puro al Terzo Settore, dall’agricoltura industriale a quella bio. In giorni caldissimi, peraltro, con il G7 a Capri, e il contemporaneo svolgimento di altre iniziative di Repubblica e Domani.

È stato prima di tutto un racconto di esperienze, e per una volta anche la Calabria, che sta all’esatto centro del Mediterraneo, è diventata protagonista. Pina Amarelli, rappresentante di una azienda quasi tricentenaria radicata sul territorio e marchio leader nel settore, parla di ponti fra le genti e non di muri. Francesco Cicione, n.1 di Entopan, elenca le dieci voci del nuovo Mezzogiorno, una realtà che in pochi raccontano: un Sud non lamentoso, che rifugge l’assistenzialismo, un Sud creolo e meticcio. Gianni Pensabene, presidente della Fondazione Carical, ricorda quanto sia importante che una banca stia dentro il sociale e le scuole. E nella sua veste di presidente di Ecolandia, quasi si commuove per la solidarietà ricevuta dai cittadini dopo l’incendio del centro direzionale ad Arghillà, nel quartiere più degradato di Reggio Calabria.
Perché non c’è un mondo ideale, ma è proprio partendo dal basso, dal buio che si cambiano le cose, come afferma Salvatore Capasso, Direttore del Cnr. Vincenzo Linarello, presidente del Gruppo Cooperativo Goel, racconta senza il minimo timore il suo essere impresa al giusto prezzo e con il giusto salario, e sempre in prima fila contro la ‘ndrangheta. In un posto duro come la jonica reggina dove ci sono i disperati che arrivano con i barconi e vedono la Calabria come una salvezza, mentre i giovani locali fuggono da quelle stesse spiagge, da quegli stessi paesi.

Come farli restare, come farli tornare dopo che hanno studiato e girato il mondo, come far sì che riportino qui le loro esperienze, in una regione che ha molti meno abitanti di Napoli? Il Rettore dell’Unical Nicola Leone certifica con i numeri quello che in pochi sanno: i laureati in alcuni corsi ad Arcavacata hanno un tasso di occupazione del 100%: «Abbiamo ricevuto domande da 108 paesi». Il suo vice Francesco Scarcello propone un’inversione del paradigma. Dobbiamo diventare attrattivi, verso gli studenti e verso i professori. E Georg Gottlob, uno dei massimi esperti al mondo di intelligenza artificiale, è solo il primo, altri docenti di valore internazionale seguiranno.

Non siamo a zero: la presenza di Ntt Data all’interno dell’Università è un simbolo, un lavoro partito da lontano. Riccardo Maria Monti, oggi presidente di Triboo, ricorda quanto fu difficile, con investitori del Profondo Nord che dicevano: perché andare in Calabria e non in India? Per fortuna oggi Cosenza è un polo dell’innovazione, e unisce i puntini, come nella Settimana Enigmistica: per esempio, con il lavoro che sta facendo Entopan in quell’ex grande sede della Telecom che vi trovate sulla destra, sulla superstrada Catanzaro-Lamezia nel territorio di Tiriolo.
Lo stabile diventerà l’Harmonic Innovation Hub, una calamita per le imprese e le start-up, un luogo di lavoro e di confronto per 1400 persone, soprattutto giovani, una realtà elogiata dallo stesso presidente della Regione Occhiuto. Una strada già intrapresa da Etna Hitech: il suo presidente Emanuele Spampinato spiega come si può diventare collettori di esperienze e piccole aziende per diventare grandi, con una visione mediterranea, e un lavoro sinergico con altre aziende della stessa area geografica, Entopan per prima.

In questo ridisegno della Calabria e del Sud, servono naturalmente degli avvistatori, professionisti che ci raccontano cosa c’è nel futuro e quali sono i nuovi nemici: ci vuole un quadro di norme per l’intelligenza artificiale e la cybersecurity, come hanno detto gli avvocati Massimo Maioletti e Andrea Zincone.

Il cerchio si chiude con Giuseppe Sottile di Banca Etica, che racconta tutti i progetti sociali finanziati, l’impegno e la presenza in realtà come Progetto Sud, nata dal sogno di don Giacomo Panizza, il prete che arrivò da Brescia e che da Lamezia non si è più mosso: oggi è una margherita di cinquanta associazioni che lavorano nel sociale, prendono in gestione terreni confiscati, rianimano luoghi spenti. Sottile annuncia che Banca Etica aprirà in Calabria il suo terzo sportello nell’Italia meridionale, e non poteva esserci notizia migliore, in giornate piene di proposte e di futuro.

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