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La situazione ieri a Potenza

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POTENZA – Sarebbe bastato farsi consigliare da macellai e salumieri che, a Pasqua, hanno immaginato e prevenuto le code delle feste: se lo avessero fatto, i responsabili del gran caos che ieri ha accompagnato a Potenza il primo giorno di vaccini liberi per la fascia 60-79 anni forse avrebbero messo in piedi un’organizzazione migliore. O, tout court, un’organizzazione.
Ma sarà difficile far dimenticare la confusione che invece si è generata quando centinaia di persone si sono accalcate ai cancelli già prima che sorgesse il sole.

D’altronde, li aveva esortati il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi in persona con un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale alle 17:56 del giorno prima: «In Basilicata è consentita la vaccinazione con Astrazeneca alla fascia di età da 79 a 60 anni, in ordine di anzianità, anche senza prenotazione, a partire da lunedì 12 aprile a mercoledì 14 aprile presso le tende Qatar di Potenza e Matera, dalle 8.30 alle 18.30».

Che arrivassero tante persone era ampiamente prevedibile: gli interessati in provincia di Potenza pare oscillino fra i 100.000 e i 120.000. E, fatta anche la tara di chi potesse temere gli effetti collaterali dell’immunizzante, era ovvio che comunque ci sarebbero stati molti cittadini attirati dalla possibilità di vaccinarsi senza dover aspettare una prenotazione, chissà quando.

All’arrivo nessuno sa cosa fare. Non è stato piazzato nemmeno un eliminacode: c’è un signore che ha stampigliato numeri progressivi su alcuni pezzetti di carta. Naturalmente non basta. Non c’è neanche nessuno – riportano i testimoni loro malgrado oculari – che sappia dare un’indicazione.

Ovvio che – come confermano efficacemente le foto scattate nelle prime ore della mattina – la gente per non perdere il posto si accalchi: le immagini mostrano persone una sull’altra. Fra l’uno e l’altro non ci sono dieci centimetri di distanza, figuriamoci l’ormai canonico metro.

Gli animi si scaldano, sul cancello la pressione si fa forte. Alcuni rinunciano: «Sono venuto per fare il vaccino, non vorrei andarmene con il coronavirus», commentano. Rinunciano anche persone venute da fuori Potenza, da lontano. Si rimettono in auto e vanno via deprecando l’iniziativa.

Ma cosa è accaduto? Chi ha avuto l’idea di convocare un bacino d’utenza così alto, con un preavviso minimo, senza organizzazione?
Il presidente Bardi – fanno sapere dal suo ufficio stampa – non parla. Il direttore generale dell’Asp Lorenzo Bochicchio – fanno sapere dall’ufficio stampa – non parla.

Ma – ascoltando fonti che vogliono rimanere anonime – c’è uno scambio sotterraneo e non ufficiale di accuse fra Regione e Asp su chi abbia la responsabilità.
Sarà vero che dall’Asp hanno saputo solo la sera prima, e solo leggendolo sul web, che il presidente Bardi aveva deciso di invitare un quarto di provincia a vaccinarsi? E che nesso c’è con lo strano messaggio circolato via WhatsApp il giorno prima in cui si leggeva: “Da oggi domenica 11 a mercoledì 14 è possibile andare alla Tenda del Qatar per vaccinarsi, se si è caregiver (legge 104, conviventi e familiari) di soggetti Over80 e cosiddetti ‘fragili’, ossia con patologie importanti”? Uno scherzo o una maldestra anticipazione diffusa chissà da chi?

Non si sa: come detto, nessuno vuole parlare in via ufficiale.
Intanto, man mano che la mattinata va avanti si scoprono altre magagne. Ad esempio: ieri era il secondo dei quattro giorni dedicati a una categoria particolare. Lo si leggeva in un precedente comunicato sempre a firma di Bardi: «Da domenica 11 a mercoledì 14 aprile vaccineremo genitori, tutori, affidatari, caregiver e familiari conviventi di minori di 16 anni, nati dunque dopo il primo gennaio 2005, che siano in condizione di grave disabilità».

Ieri, tra i tanti, un signore si avvicina a un operatore e chiede: «Scusi, io sono un genitore rientrante nella categoria dei caregiver. Qual è la fila dedicata a noi?». Il povero cittadino – e così tutti quelli nella sua condizione – scoprirà che non c’è alcuna fila dedicata, che l’ordine alfabetico di cui aveva parlato Bardi è saltato e che dovrà intrupparsi con gli altri venuti per il vaccino libero.

Un signore chiede: «Sono qui da quattro ore. Devo andare a bagno, è urgente. Dove sono i bagni?». Anche per lui un’amara sorpresa: i gabinetti sono all’interno. Ci si può andare solo quando si è arrivati al momento della vaccinazione. Anche se si ha un’età avanzata, si è in piedi in mezzo alla strada da quattro ore e chissà quanta altra attesa davanti.

Di fronte a questo marasma, il presidente Bardi produce e diffonde un messaggio che ai più – a leggere i tantissimi commenti sui social fra l’amaro e il sarcastico che hanno accompagnato la sortita – è apparso come una beffa: «La convocazione Astrazeneca è stata un successo e notevole è l’afflusso di persone alle tende del Qatar.

Ringrazio la Protezione civile che – come altre volte – garantirà il distanziamento sociale all’esterno della struttura. Ringrazio anche la partecipazione dei lucani, che smentiscono l’allarmismo mediatico contro il vaccino Astrazeneca che è sicuro e ha messo in sicurezza un grande Paese come il Regno Unito». Per poi aggiungere: «Ricordo a tutti che non c’è bisogno di concentrarsi nella giornata odierna (ieri per chi legge, ndr), dato che sarà possibile vaccinarsi con Astrazeneca anche domani e dopodomani (oggi e domani, ndr). Dato il successo della scelta e la disponibilità di vaccini, lavoreremo per rendere strutturale tale canale di vaccinazione volontario con Astrazeneca anche nei giorni successivi».

Sono le 9:19 quando esce la sua dichiarazione. Evidentemente nessuno lo ha avvertito di ciò che si è già consumato. E che continuerà a consumarsi, tra volti smarriti, imprecazioni e critiche.

Ad assorbire tutto questo malanimo polizia di Stato, carabinieri, Protezione civile e Polizia locale hanno il loro bel da fare per tenere la situazione – che migliora lievemente per via dei tanti che vanno via – sotto controllo. Spunta anche un rotolo di numerini. Si esaurisce. Ne cercano un altro.

Ci sono i soliti che sperano di poter saltare la fila entrando da cancelli laterali meno sorvegliati. Il responsabile della Protezione civile comunale, Pino Brindisi, viene avvisato che c’è «una signora che in mano ha più di un numero e sta cercando di fare la furba». Chiede di indicargliela perché sia subito espulsa.

La chiosa è del signore Antonio Larocca, uno dei tanti cittadini arrabbiati: «A dir poco la decisione del nostro governatore è stata una scelleratezza. Programmare in questo modo è assurdo. Noi sappiamo benissimo in Basilicata quanti ultrasessantenni ci sono e non era possibile programmare tutto questo in soli tre giorni. E’ venuta qui tutta la regione, ovviamente, perché non c’erano limitazioni, senza un minimo di organizzazione. Gente arrivata qui alle 6 e qui passerà la giornata. Tra l’altro, un assembramento pazzesco. Questo è il modo di prestare il fianco al contagio. E la Basilicata oggi ha dato un esempio pessimo, pessimo, pessimo».

In serata, Bardi esce con una nuova dichiarazione. Parla di 3.000 vaccinazioni e poi aggiunge: «Data la notevole affluenza per fare il vaccino Astrazeneca – una buona notizia che ha stupito tutta l’Italia – abbiamo deciso di limitare la giornata di martedì 13 Aprile a chi ha da 79 a 75 anni mentre mercoledì 14 Aprile sarà la volta di chi ha da 74 a 70 anni».
Insomma, ammette i problemi e indica subito dopo i responsabili: «La situazione è stata ordinata a Matera (ma le cose positive fanno meno notizia…) mentre ha creato problemi a Potenza: ho chiesto alla locale azienda sanitaria di migliorare già domani l’organizzazione e la sicurezza».

E aggiunge: «Le file vi sono in tutta Italia, ma è fisiologico: dobbiamo vaccinare tutta la popolazione. La critica è il sale della democrazia, ma io ho la responsabilità e il dovere di decidere». (Un impegno: «L’obiettivo è di inoculare entro un mese la prima dose a tutti i soggetti fragili e agli Over70»).
In sintesi: va bene il «successo» ma non esageriamo.

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