X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

POTENZA – Un anno e 6 mesi di reclusione per appropriazione indebita, da sommare agli 8 mesi che gli sono stati inflitti, in un primo processo, due anni fa (LEGGI).

È questo il verdetto pronunciato giovedì dal giudice del Tribunale di Potenza, Barbara Auriemma, a carico dell’ex senatore e consigliere regionale Egidio Digilio, originario di Accettura ma da tempo residente a Potenza. Il giudice ha rivisto al rialzo la richiesta di condanna avanzata in aula dal pm, il viceprocuratore onorario Carmine Santarsiero, per l’accusa di appropriazione indebita.

Accusa relativa alla “scomparsa” di oltre 70mila euro che aveva ricevuto, in qualità di amministratore di un condominio nel rione Francioso, a Potenza, per pagare la fornitura di gas per il riscaldamento dello stabile in questione. Il caso era venuto alla luce nell’inverno tra il 2013 e il 2014 quando la società fornitrice del gas, dati i debiti non onorati da anni, intervenne tagliando i tubi per l’alimentazione della caldaia, lasciando gli inquilini del palazzo, circa una trentina di famiglie, al freddo per un paio di mesi.

La sentenza appena pronunciata prevede che Digilio, già consigliere regionale dal 2005 al 2008 con Alleanza nazionale e poi senatore fino al 2013 (prima Pdl poi Fli), paghi anche 20mila euro a titolo di provvisionale sul risarcimento dei danni da liquidare in un successivo giudizio civile al condominio, rappresentato in aula dall’avvocato Francesco Fabrizio.

A gennaio di due anni fa, tuttavia, lo stesso ex senatore era stato già condannato a pagare altri 16mila euro di provvisionale in seguito alla condanna un primo processo scaturito dalla medesima vicenda. Solo che da allora le parti civili costituite non hanno ancora visto un euro delle somme stabilite. Non è escluso, quindi, che nei prossimi mesi la vicenda possa tradursi in un pignoramento sugli assegni vitalizi riconosciuti a Digilio da Regione Basilicata e Parlamento.

Rispetto a quella sentenza di due anni fa, per cui pende tuttora un ricorso in Appello, il Tribunale non ha concesso all’ex politico «il beneficio della sospensione condizionale della pena, subordinata al pagamento delle provvisionali». Digilio, per anni titolare anche dell’azienda agricola di famiglia nel materano (sua figlia ha sposato l’attuale assessore regionale all’agricoltura Francesco Fanelli), all’epoca dei fatti gestiva, in qualità di amministratore, diversi condomini del capoluogo.

Oltre alla “scomparsa” del denaro l’ex senatore era accusato di non aver restituito al condominio rimasto senza riscaldamento anche la documentazione contabile relativa alla fornitura di gas: «così impedendo la ricostruzione della contabilità pregressa e cagionando altresì un esposizione debitoria condominiale ammontante a complessivi 73.370 euro».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE