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Jole Santelli

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CATANZARO – «Noi governatori abbiamo chiesto, tutti, che ci siano misure più drastiche, e abbiamo chiesto e chiediamo un intervento governativo per avere una legislazione omogenea in tutt’Italia». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, intervenendo ad “Agorà” sui Rai 3, con riferimento all’emergenza Coronavirus.

«La sanità in Calabria – ha aggiunto Santelli tornando su un tema già denunciato negli ultimi giorni – non può reggere, è al collasso, lo dicono analisi e discussioni fatte anche prima del Coronavirus e ci si immagini se in una situazione così drammatica si possa affrontare questa emergenza. Dobbiamo assolutamente lavorare sulla prevenzione». Santelli ha evidenziato che «anche ieri, in una conferenza con il governo, noi governatori, di destra e di sinistra, senza differenze, abbiamo chiesto che ci siano misure più drastiche, e abbiamo chiesto e chiediamo un intervento governativo nel senso di avere una legislazione omogenea in tutt’Italia. Possiamo anche procedere noi ma diventa più complesso e difficile, anche perché creeremmo un Paese “Arlecchino” con norme diversificate mentre in questo momento abbiamo necessariamente bisogno di una legislazione coerente dappertutto. Lo dico – ha proseguito il presidente della Regione Calabria – perché è, questa, una richiesta forte avanzata dal tavolo dei governatori: in questo momento abbiamo bisogno di nome più restrittive, proprio per lavorare sulla prevenzione ed evitare che anche al Sud dilaghi un’emergenza che nessuno sarebbe in grado di fronteggiare».

«Il problema è che stiamo andando a legislazione a singhiozzo – ha aggiunto Santelli – e questo fa male, perché la crisi in cui siamo precipitati sabato sera con il disguido sul decreto ha creato allarme enorme al Sud».

«Noi – ha detto Santelli – abbiamo avuto 4mila presenze registrate arrivate tra sabato notte e domenica notte, immagino che se sono 4mila quelle registrate saranno oltre 10mila-12mila quelle reali. Sono tutti coloro che sono rientrati: dovrebbero stare in quarantena, ma ci stanno tutti? La preoccupazione – ha concluso la presidente della Regione – è che la maggioranza sono ragazzi, speriamo che non siano andati a trovare i nonni per salutarli».

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