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ACRI (COSENZA) – Si è sfiorata la tragedia, ieri ad Acri durante la partita di calcio del campionato di Eccellenza fra i padroni di casa e la formazione reggina del Boca Melito. Due distinti scontri di gioco, hanno destato infatti attimi di preoccupazione e in un caso di vero e proprio terrore.

Andando in ordine. Al 25’ del secondo tempo due giocatori, nel tentativo di intercettare il pallone, si sono scontrati testa contro testa, rimanendo dunque a terra. Ad avere la peggio è il calciatore ospite Carubini che, dopo circa 5 minuti è riuscito a rialzarsi ma è stato poi costretto ad uscire dal campo e ad essere sostituito. Il gioco dunque è ripreso ma superata di poco la mezz’ora, con gli ospiti in attacco, su un traversone dalla sinistra, Zampaglione, attaccante dei reggini, prima ha colpito di testa la sfera, poi cadendo ha sbattuto fortuitamente il capo sul ginocchio di un difensore della squadra casa.

Il giocatore è rimasto esanime a terra. Sono stati attimi di panico, con il ragazzo privo di sensi e i compagni di squadra a prestargli le prime cure: uno di loro è riuscito ad aprigli la bocca e togliergli la lingua, evitando il soffocamento. Dopo qualche minuto è arrivato anche l’intervento del medico dell’Acri e il giocatore ha ripreso i sensi ed è stato accompagnato in barella fuori dal rettangolo di gioco.

Mancava però l’ambulanza (nel campionato di Eccellenza non è obbligatoria la presenza a bordo campo), perché impegnata in un intervento di soccorso a Bisignano, quindi i due giocatori sono stati trasportati al vicino ospedale “Beato Angelo” con un’auto.

Tutto bene ciò che finisce bene, ma restano, però, tanti interrogativi in un sistema sanitario che lascia una città di oltre 20mila abitanti con pochi mezzi di soccorso a disposizione e con il concreto rischio che anche una partita di calcio possa trasformarsi in tragedia.

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