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I carabinieri e il locale dove è avvenuta la sparatoria

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DIAMANTE (COSENZA) – L’ennesima sparatoria avvenuta nel centro di Diamante apre nuove problematiche. La cronaca è della serata di venerdì, intorno alle 20.15, in pieno centro, sul lungomare, dove sono stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco, presumibilmente da una pistola, e sono rimaste ferite due persone, titolari di un bar pasticceria del centro. Gli sviluppi delle indagini, durante la giornata di ieri hanno portato a tre fermi; il presunto autore degli spari è stato bloccato dopo una mezza giornata di ricerche.  

La ricostruzione dei fatti: intorno alle 20.15 di venerdì, si ferma un’automobile sul lungomare di Diamante, in pieno centro. Dal mezzo, sarebbero scese tre persone. Pare che vi fosse in atto un diverbio sulla presenza di una pedana in legno all’esterno della pasticceria, ma gli elementi di indagine potrebbero portare anche altrove. All’interno del locale sarebbe avvenuta la discussione fra i tre fratelli, presunti aggressori, ed il titolare dell’attività commerciale, Stefano Perugino, 62 anni, originario della Campania, ma da tempo stabilizzato con la famiglia numerosa nella città turistica del Tirreno cosentino. I colpi di arma da fuoco esplosi, dopo una animata discussione, hanno raggiunto Stefano Perugino  ad una spalla e al torace, ed il figlio Gianluca, è stato colpito al mento. Cinque, in tutto, i colpi che sarebbero stati esplosi.

Immediata la richiesta di soccorsi. Stefano Perugino è stato trasportato all’Annunziata di Cosenza, dove è ricoverato in condizioni gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita. Il figlio Gianluca ricoverato in un ospedale del Tirreno. Sono subito scattate le indagini dei carabinieri che hanno praticamente chiuso tutte le strade di accesso al centro balneare.

I carabinieri della compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea D’Angelo, e i militari della locale stazione, coordinati dal maresciallo maggiore, Danilo Guidi, si sono messi immediatamente al lavoro avendo acquisito subito elementi utili all’individuazione dei presunti responsabili. Le indagini sono state coordinate direttamente dal Procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni, e dal sostituto, Rossana Esposito.  In questi casi, i primi minuti sono preziosi per chiudere le indagini.

Ora sono tre i fratelli sottoposti a fermo. I primi due sono stati bloccati subito: Massimo De Rose, 42 anni,  e Alessandro De Rose 35 anni, entrambi di Diamante. Il terzo fratello era riuscito a dileguarsi nel caos della serata. Ma Mattia De Rose 28 anni, sarebbe stato fermato successivamente dai carabinieri che, a quanto pare, avevano già chiara la situazione.  

Il sindaco di Diamante, senatore Ernesto Magorno, in una nota ha commentato: “La comunità di Diamante ha reagito prontamente alla drammatica sparatoria delle scorse ore. Si è realizzata una straordinaria unità tra istituzioni politiche, religiose, militari e società civile, una vera e propria saldatura in nome della legalità e della difesa dei valori più alti che animano la nostra gente. E in nome di questo comune sentire, fatto di rispetto e difesa dell’altro, che è nostro dovere andare avanti con rinnovata energia e consapevolezza. Continueremo questo impegno; l’amministrazione comunale, infatti, si costituirà parte civile”.

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