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I tracciati a cura dell’imam di Cutro

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CUTRO (KR) – Con la testa rivolta verso La Mecca. Saranno inumate secondo il rito musulmano le salme non ancora identificate delle vittime del tragico naufragio dello scorso 26 febbraio.

Per questo il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, e l’imam Mustafa Ashik hanno compiuto un sopralluogo presso il cimitero delle Serre, dove, nella camera mortuaria, sono attualmente custodite otto salme. Sette bare di colore scuro e una bianca, contenente le spoglie mortali di un bambino.

Cinque salme devono ancora essere identificate. Il tracciamento nella zona della sepoltura lo ha compiuto Ashik, presidente dell’Anis (associazione nazionale degli immigrati del Sud) di Cutro, da sempre un riferimento per i musulmani nel territorio.

Ashik ha segnato sul terreno con un uno spray di colore bianco le sagome e ha spiegato come i corpi andranno sepolti, poiché è vietato che ciò avvenga senza il lavaggio rituale e senza che siano rivolti verso La Mecca e in un cimitero cattolico. Il sindaco Ceraso ha individuato, infatti, un’area da adibire a cimitero musulmano. Il prossimo mercoledì si terrà un vertice presso la Prefettura di Crotone per fare il punto sull’emergenza.

Per il momento l’avvertenza è quella di attendere ancora prima di procedere alla sepoltura perché potrebbe arrivare qualcuno che riconosca le salme a cui non è stato ancora dato un nome. Sono 93 le vittime accertate ma ci sono ancora dispersi in mare e il numero complessivo di quanti non ce l’hanno fatta potrebbe salire a un centinaio. Intanto, proseguono le ricerche dal nuovo campo base di Le Castella, ma con minore intensità rispetto a quanto avvenuto nelle settimane scorse e secondo le previsioni alcuni dei restanti corpi potrebbero anche essere spiaggiati. Rimane sempre un presidio notturno.

La guardia costiera, che coordina le ricerche, si avvale del supporto di volontari ruotanti attorno alla Protezione civile di Isola Capo Rizzuto. Il gabbiotto che fa da centrale operativa è stato spostato da Steccato, luogo della tragedia, alla frazione di Isola considerato che le ultime salme sono state rinvenute soprattutto nella zona di Praialonga, ma l’attività si dispiega in un vasto specchio di mare da Botricello a Capo Rizzuto. Gli operatori rifanno tutti i giorni il tragitto anche da terra monitorando l’area con i binocoli.

Da Le Castella si gestiscono gli interventi operativi e, di volta in volta, si concorda con la guardia costiera l’ambito di estensione del monitoraggio, secondo criteri di rotazione, di tutti i soccorritori sia per mare che per terra che con l’impiego di droni.

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