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La conferenza stampa di oggi di Roberto Occhiuto

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CATANZARO – Si è tenuta questo pomeriggio, presso la Sala Verde della Cittadella, una riunione della cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, istituita lo scorso dicembre dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, con l’obiettivo di coordinare il lavoro tra Regioni ed enti locali in relazione ai progetti inerenti il Pnrr.

All’incontro odierno hanno preso parte, oltre al presidente della Giunta regionale, i dirigenti generali della Regione, i vertici di Anci e Upi Calabria; quelli delle organizzazioni sindacali, Unindustria e le associazioni datoriali maggiormente rappresentative.

“Da questa cabina di regia mi aspetto molte idee. Parliamo della regia della spesa delle risorse del Pnrr, ma anche della programmazione comunitaria e del Fondo di Sviluppo e Coesione”, ha detto il presidente della Regione Calabria.

“Abbiamo avviato – ha sottolineato Occhiuto – un nuovo ciclo di programmazione dei fondi Por, e siamo tra le prime Regione ad aver inviato a Bruxelles il nuovo programma operativo: solo quello vale 3,17 miliardi. È utile che ci sia una cabina di regia capace di produrre soluzioni e idee per mettere a terra queste risorse e per risolvere i problemi della Calabria”, ha concluso il presidente Occhiuto.

Lo stesso presidente Occhiuto si è poi soffermato sulla Statale 106, commentando le indiscrezioni sull’allegato Infrastrutture al Def in cui la 106 è qualificata come opera strategica nazionale: “Tre milioni di euro erano quelli che avevo chiesto – ha detto – ma non bastano perché serviranno a concludere la Statale 106 fino a Catanzaro. Stiamo chiedendo ad Anas di darci la quantificazione delle opere necessarie per concludere la strada fino a Reggio Calabria, per cui manca la progettazione. Insieme alle organizzazioni sindacali, stiamo chiedendo al governo di fare una norma in legge di bilancio che possa finanziare la 106, in maniera pluriennale, così come è stato fatto per l’Alta Velocità. Dobbiamo, comunque, riconoscere il fatto che per 30 anni di questa strada si parlava solo come strada della morte, ma in questi ultimi mesi c’è stato un grande impulso, con risorse vere che possono essere utili a finanziare la conclusione dell’opera”.

Tornando al Pnrr “la maggior parte delle risorse vanno ai Comuni – ha aggiunto il presidente della Regione – per cui bisogna creare le condizioni affinché possano davvero spendere le risorse, altrimenti sarà una partita persa. Bisogna porre in essere procedure che velocizzino la spesa e stabilire dei metodi per la tracciabilità della spesa, perché tante risorse possono diventare l’obiettivo di poteri criminali. Abbiamo sottoscritto un apposito protocollo con la Guardia di Finanza – ha aggiunto – ma sarebbe utile coinvolgere le Prefetture, le procure, affinché la spesa possa rispondere ai bisogni dei cittadini. Il modo per farlo è quello di evitare Stazioni appaltanti troppo piccole, preferire modalità condivise o partecipate con altri livelli istituzionali. Le sfide che attendono il governo regionale sono tanto grandi, per cui occorre il contributo di tutti: dei sindacati, degli industriali, di tutti quelli che rappresentano i calabresi anche al di fuori di questo palazzo”.

Occhiuto ha parlato poi delle opportunità delle Zone Economiche Speciali: “Credo che quella di Gioia Tauro sia la più importante d’Italia, perché insiste su un porto, che è già diventato importante, nel disinteresse della politica, perché nessuno se ne è mai occupato. Oggi lo scempio della guerra modifica anche i percorsi della logistica delle merci, quindi il Mediterraneo diventerà ancora più importante”. “Possiamo fare un grande rigassificatore, stamattina ne ho parlato con Cingolani, dove produrre un terzo del gas che attualmente importiamo dalla Russia, con una enorme piastra del freddo. Si potrebbe fare a Gioia Tauro un grande distretto dell’agroalimentare, per un investimento che cuba da 1,3 a 1,8 miliardi di euro” ha detto ancora

Infine, il presidente Occhiuto ha aggiunto: “Ho letto una dichiarazione del procuratore Gratteri sulla ‘ndrangheta che non deve diventare un alibi per non fare investimenti in Calabria. Quando andiamo a Roma per chiedere risorse, dobbiamo dire che la parte prevalente della Calabria è fatta di persone che lavorano e che vogliono contrastare la violenza e la stupidità delle organizzazioni criminali, che uccidono i diritti e il futuro della Calabria”.

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