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La premier inglese Liz Truss

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La “flat tax” inglese, meno tasse per i ricchi abbassando l’aliquota per fare ripartire l’economia, non è nient’altro che la flat tax italiana di Salvini e Berlusconi con tanto di scostamento di bilancio. É stata solo annunciata dalla premier della destra inglese, Liz Truss, e ha determinato una catastrofe. Ha fatto crollare la sterlina e salire alle stelle il costo del debito pubblico inglese. Ha dovuto cancellare tutto. In Germania Scholz fa una politica fiscale tutta interna volta disperatamente a salvare la sua economia industriale, che va peggio di quella italiana, facendo ben 200 miliardi di nuovo debito. Se in Europa si sceglie il percorso delle strade nazionali facendo finta di ignorare che gli spazi di bilancio variano di moltissimo da Paese a Paese allora Scholz potrà fare tutto il debito pubblico che vuole, ma è ovvio che il gas di cui ha bisogno dall’Italia lo vedrà solo con il binocolo. Perché lui può restituire i soldi del caro bolletta ai consumatori tedeschi facendo debito mentre noi non possiamo farlo perché avremmo tensioni sulla finanza pubblica che ci produrrebbero un disastro tale da caricare costi infinitamente superiori sulle teste e sui portafogli di tutti gli italiani

La flat tax inglese, meno tasse per i ricchi abbassando l’aliquota per fare ripartire l’economia, non è nient’altro che la flat tax italiana di cui si sono riempiti la bocca per un’intera campagna elettorale Silvio Berlusconi e Matteo Salvini alla caccia del voto degli allocchi. É stata solo annunciata dalla premier della destra inglese, Liz Truss, e ha determinato una catastrofe. Ha fatto crollare verticalmente la sterlina, ha fatto salire alle stelle il costo del debito pubblico inglese, ha costretto la Banca di Inghilterra a svenarsi comprando senza freni i suoi titoli pubblici, ha reso nel giro di poche ore il debito inglese più rischioso di quello italiano e ha portato l’intero Paese in recessione.

Un capolavoro di imperizia politica e analfabetismo economico che ha momentaneamente ridotto i suoi effetti distruttivi solo perché la premier inglese e il cancelliere dello scacchiere hanno ritirato la proposta di cancellare l’abolizione dell’aliquota del 45% e hanno candidamente ammesso di avere sottovalutato la situazione dei tassi a livello mondiale. Hanno cancellato ciò che loro avevano annunciato con la stessa faccia di bronzo. Una vergogna senza precedenti che li squalifica politicamente per sempre agli occhi del mondo.

Pensate anche per un solo attimo che cosa potrebbe succedere all’Italia se in questa stessa identica situazione di tassi a livello mondiale, con alle spalle uno specifico storico di rischiosità dei nostri titoli pubblici, si fosse anche qui solo pensato di annunciare qualche scostamento di bilancio pubblico alla Salvini per rimborsare il caro bollette e/o di flat  tax o di fondi pubblici a rotazione tipo quello inventato dal cancelliere Scholz che Berlusconi ha dispensato come sua proposta allegramente a destra e a manca.

La verità è che, approfittando dell’ indebolimento politico di Draghi voluto incoscientemente proprio da Berlusconi e Salvini, abbiamo assistito all’orrore di Scholz che sta facendo una politica fiscale tedesca  tutta interna volta disperatamente a salvare la sua economia industriale, che è in crisi molto più profonda di quella italiana, facendo ben 200 miliardi di nuovo debito e operando in una logica miope di brevissimo periodo che solleva peraltro molti dubbi nella stessa comunità tedesca.

Siamo quasi a un caso Truss 2 perché se la premier inglese ha sottovalutato la situazione mondiale di alti tassi che lega le mani, è vero che il cancelliere tedesco potrebbe comunque dire che nonostante i 100 miliardi per le armi a Kiev e i 200 miliardi per il caro bollette ha sempre un debito che ruota intorno al 70% del prodotto interno lordo (Pil), ma dimostrerebbe al mondo intero di essere politicamente una nullità totale.

Perché la dimensione delle grandezze in gioco a causa del ricatto putiniano del gas valutato su un arco temporale che va oltre i 30 giorni impone almeno di capire ai Paesi europei che o ci si salva tutti insieme o non si salva nessuno. Che la risposta deve essere comune a livello europeo e deve essere indirizzata contro il mostro della speculazione combattendo e stroncando il fenomeno ab origine a livello di tetto e di nuovo meccanismo di formazione dei prezzi oltre che di Recovery energetico. Prendendo coscienza che Putin ha perso la guerra sul campo e da tempo quella finanziaria per cui a dettare le regole può essere l’Europa, non lui, a patto solo che resti unita e che Cina è Stato Uniti facciano il loro.

Se si sceglie il percorso delle strade nazionali facendo finta ipocritamente di ignorare che gli spazi di bilancio variano di moltissimo da Paese a Paese allora Scholz potrà fare tutto il debito pubblico che vuole, ma è ovvio che il gas di cui ha bisogno dall’Italia lo vedrà solo con il binocolo. Perché lui può restituire i soldi del caro bolletta ai consumatori tedeschi facendo debito mentre noi non possiamo farlo perché avremmo tensioni sulla finanza pubblica che ci produrrebbero un disastro tale da caricare costi infinitamente superiori sulle teste e sui portafogli di tutti gli italiani. Questo dato di fatto in casa e fuori nessuno può ignorarlo.

Bisogna che Scholz si metta in testa che il problema si risolve solo con l’azione comune del governo europeo non con le azioni frazionate e distorsive dei singoli governi.


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