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Manette agli evasori. Tetto al contante. Commissioni bancarie. Copasir, Russiagate. Giuseppi e i due Matteo. Umbria ombelico della politica. Non vogliamo svilire nessuno di questi temi, la sostanza degli interessi in gioco, spigolature e delicatezze. Sappiamo quanto è importante il galleggiamento perché quando si finisce sotto risalire la china è più complicato. Vogliamo, tuttavia, avvisare i nostri lettori che noi abbiamo un’altra agenda di priorità e abbiamo anche la presunzione che coincida in modo (quasi) esaustivo con la priorità del Paese.

Bisogna mettersi con il lanternino per scovare in qualche anfratto del talk show permanente italiano una piccola luce che accenda i riflettori sugli investimenti pubblici e privati e su chi ne ha vitale bisogno, ma ciò non scalfisce le nostre convinzioni. Conosciamo da vicino il problema italiano. Abbiamo voluto l’operazione verità per questo: 61 miliardi sottratti indebitamente alla spesa sociale e produttiva del Mezzogiorno, ogni anno, per regalarli al Nord e fare lì assistenzialismo, da almeno un decennio, sono il sintomo più evidente della malattia. C’è una storia di insulsa avidità che si è mangiata con un solo boccone livelli essenziali di prestazione, fabbisogni standard, perequazione infrastrutturale. Tutto ciò che serve per garantire uguaglianza di diritti e preservare il capitale di una economia competitiva nel mondo è finito dentro il fosso della Spesa Storica scavato per estrarre risorse pubbliche e trasferirle in automatico dai poveri ai ricchi. Questa operazione tanto ingorda quanto miope si è sviluppata nel silenzio complice di tutti abolendo lo sviluppo del Paese. Il bisticcio di parole è voluto.

Siamo contenti che l’operazione verità è stata confermata in Parlamento, nella sede più autorevole di una democrazia, e cominci a diventare patrimonio della statistica economica. Il punto è che l’operazione verità deve diventare qualcosa di condiviso nella comunità nazionale, qualcosa di profondamente identitario nella popolazione meridionale.

L’EDITORIALE COMPLETO DEL DIRETTORE ROBERTO NAPOLETANO SULL’EDIZIONE CARTACEA DI OGGI DEL QUOTIDIANO DEL SUD L’ALTRAVOCE DELL’ITALIA


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