X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

La Pandemia Coronavirus è globale, ma siamo all’undici settembre italiano. Mariangela Gualtieri ci parla dentro e la sua poesia “Nove marzo duemilaventi” (LEGGI) apre il nostro giornale di oggi perché prima ha aperto i nostri cuori. “Ci dovevamo fermare e non ci riuscivamo”. “Un comune destino ci tiene qui”. “…con la spazzina morte che viene a equilibrare ogni specie” e mi ricorda tanto ‘A livella del grandissimo Totò.

Siamo all’undici settembre italiano perché come quel giorno che appartiene alla Storia mise a nudo la fragilità del sistema di sicurezza americano, questi giorni terribili che hanno chiuso il popolo italiano in casa e isolato il Paese nel mondo mettono a nudo la fragilità di una comunità che troppo a lungo non è stata più Stato e oggi non si può abbracciare.

Abbiamo improvvisamente scoperto i beni pubblici che sono la salute, l’ambiente, la sicurezza. Abbiamo improvvisamente scoperto che questi beni pubblici richiedono uno Stato, non le eccellenze mediche lombardo-venete finanziate dal bilancio pubblico nazionale. Miracolo: siamo tornati a invocare lo Stato. Ancora non lo sappiamo, ma “c’è dell’oro in questo tempo strano” perché con queste “pepite” dell’animo, grazie Mariangela, possiamo uscire dalla spirale perversa degli egoismi e recuperare l’unità nazionale.

Possiamo provare a fare il secondo miracolo economico italiano perché abbiamo capito e abbiamo deciso con la testa di rovesciare la Storia. Siamo entrati in questa crisi debolissimi, più fragili degli altri. Il sistema Milano-Bologna-Padova appendice meridionale del gigante tedesco malato. Nord e Sud separati dai treni e dai portafogli. Minimo storico di competitività del sistema Italia.

Il Coronavirus ha permesso di riconoscerci. In due settimane le università italiane sono diventate digitali, siamo tutti compostamente in casa e stiamo imparando – giovani e meno giovani – a lavorare usando i mezzi digitali. Siamo un popolo di inseguitori e usciremo prima degli altri dalla trappola mortale. L’Europa che lascia sempre tutti a piedi si sta svegliando. Le pippe sovraniste evaporano tra i focolai della Pandemia globale e il pianeta implora di trovare il suo coordinamento a livello mondiale. Noi avremo il secondo miracolo economico italiano. Perché abbiamo capito e nulla sarà più come prima.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE