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L'allenatore del Catanzaro Vincenzo Vivarini

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CATANZARO – Anche al “Ceravolo” come al “Barbera” finisce in parità, risultato che la tifoseria alla fine dei novanta minuti ha mostrato di non aver gradito ma soprattutto che non ha invertito, come ci si auspicava, il trend dopo la pausa.

Un pari dopo una gara in cui il Catanzaro non è riuscito a scardinare la retroguardia rosanero, che ha gestito senza grossi affanni tutti i tentativi, a onor del vero davvero pochissimi, in fase offensiva dell’undici giallorosso che, anche in questa occasione, ha mostrato qualche difficoltà di troppo nel trovare la via della rete.

«È stata la partita che mi aspettavo – è stato il commento a caldo del tecnico del Catanzaro Vincenzo Vivarini -, una gara brutta basata sull’aggressività, non si è mai giocato in maniera pulita da parte delle due squadre. I motivi di ciò sono chiari, il Palermo ha avuto coraggio, i rosanero sono venuti a prenderci sulla nostra costruzione, non hanno lasciato un metro sia ai nostri difensori che ai centrocampisti e, di conseguenza, siamo stati portati a giocare sotto pressione. Abbiamo cercato diverse soluzioni, provando a trovare la profondità sugli attaccanti, nel primo tempo in un paio di occasioni ci siamo riusciti. Avremmo dovuto avere più forza nel cercare di imporre il nostro gioco, mentre, invece, siamo stati troppo blandi nel pressare nelle zone alte e per il Palermo, di conseguenza, è stato facile guadagnare campo».

Sul poco dialogo fra gli attaccanti nei 90 minuti: «Non abbiamo fatto una buona gara sotto l’aspetto del gioco e gli attaccanti vanno serviti. Per tirare in porta ci vuole qualità ed è vero che si può sentire la mancanza di un regista. Oggi (ieri, ndr) abbiamo giocato con due mediani di rottura perché ci aspettavamo una gara del genere, ma pensavo che saremmo riusciti ugualmente a venire fuori da quella pressione come abbiamo fatto in altre partite. Per imporsi in queste gare ci vuole quella qualità che ti fa venire fuori da quel tipo di pressioni. Cosa che il Palermo ha fatto in questo match».  

Ha parlato ai microfoni Rai di mercato, invece, il ds Alfio Pelliccioni: «Abbiamo fatto un mercato importante per continuare il lavoro iniziato questa estate, con la speranza di migliorare in futuro. Calderoni? Non era un nostro obiettivo, in quella zona del campo abbiamo anche troppa abbondanza, mentre per quanto riguarda Carlini la decisione spetta solo a lui, se resta bene altrimenti se vuole andare via lo accontentiamo.  La società – ha concluso Pelliccioni – sta pensando e gettando le basi per il futuro».

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