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Denis Dergamini

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COSENZA – Immusonito, assente, su un altro pianeta. «Non era sereno». Così si presenta Donato Bergamini agli occhi di Fabiana Novelli una settimana circa prima della sua morte. È l’ultima volta che la donna vede il calciatore, e proprio lei oggi si è presentata in Corte d’assise per tornare con la memoria a quel meeting avvenuto ad Argenta, in Emilia Romagna, nel negozio della sorella di Denis.

All’epoca Fabiana è fidanzata con Luigi Simoni, il portiere del Cosenza grande amico di Bergamini. I due sono stati anche coinquilini, ma da alcuni mesi il portiere si è trasferito a Pisa, ragion per cui i loro incontri si sono diradati. Quel lunedì avrebbero dovuto riabbracciarsi ancora una volta, ma Denis era taciturno, sbrigativo, restò lì solo pochi minuti. Insomma, «si vedeva che non c’aveva voglia» sottolinea Fabiana.

«Era preoccupato?» le chiede il patrono di parte civile, Fabio Anselmo, ma in realtà «no, aveva la testa altrove». Dove, chi può dirlo. Di Isabella Internò, Fabiana ha pochi ricordi. La vede spesso a casa di Bergamini quando si reca a Cosenza a trovare il suo fidanzato, ma «non parlavamo molto. Io ero lì per Luigi, lei stava lì per Donato. Non eravamo interessate a diventare amiche».

Tre anni prima, a colloquio con la polizia giudiziaria, spiega che la Internò era invisa alle altre mogli dei calciatori, tant’è che non usciva mai con loro, oggi però ha dato un senso diverso a quelle parole: «Noi venivamo da fuori, quindi era naturale che facessimo gruppo. Isabella era del posto, qui aveva le sue amiche, probabilmente non le interessava far parte del gruppo delle mogli e fidanzate». Scherzi della verbalizzazione, non un caso isolato.

Di quella ragazza con i capelli biondi a caschetto Denis «era innamorato», ma si tratta solo di una sua opinione, il pm Luca Primicerio ci tiene a precisarlo prima di sollecitarne un’altra di opinione, con la domanda più ricorrente di questo processo alla quale neanche lei può sottrarsi: «Non ho mai ritenuto possibile che Denis si sia suicidato. Aveva la testa piena di progetti e tanta voglia di vivere».

È stata lei il principale testimone del giorno, il che la dice lunga sulla rilevanza degli altri, tutte donne, convocati in aula per l’occasione. Lucia Cuccaro da Poppi, provincia di Arezzo, lo conosce nell’estate dell’85 quando il Cosenza è in ritiro nel paesino toscano, e da allora mantiene con lui un rapporto epistolare che si protrae fino all’88. La sua audizione si è protratta per circa un’ora.

Dopo di lei arriva il turno di Rossella F., ragazza della villetta di Commenda che tra la fine del 1988 e l’inizio dell’89 frequenta i calciatori del Cosenza, tra cui Bergamini. «Avete avuto rapporti sessuali?» le chiede brutalmente Primicerio. La risposta è «sì». Il presidente della Corte d’assise vuole sapere quante volte, ma lei non ricorda. «Una, dieci?» la incalza in aiuto alla memoria. «Facciamo sei» taglia corto Rossella. Un supplizio durato una mezzoretta.

Quando si lasciano Bergamini e Isabella? È uno dei tormentoni del processo, un quesito al quale fin qui ogni testimone ha associato una risposta diversa. Per la Novelli stavano ancora insieme a giugno del 1989, secondo Rossella si erano lasciati già dall’estate precedente. Quest’ultima è la tesi preferita da Procura e parte civile, considerato che Denis aveva in animo di sposarsi con la Alleati – «Con chi?» si è inserita Fabiana, sinceramente sbigottita – ragion per cui chi frequentasse la Internò a dicembre del 1989, poche settimane dopo la tragedia di Roseto, non dovrebbe avere grande importanza.

E invece a quanto pare importa. L’ultima testimonianza del giorno verte proprio su questo tema. Tiziana De Carlo, all’inizio di quel mese, raccoglie il tam tam diffusosi sul corso di Paola e si mette alla ricerca di Luciano Conte, l’attuale marito di Isabella, avvistato da più persone in compagnia della sua nuova fiamma, «l’ex di Bergamini».

Tiziana li localizza e li descrive «in atteggiamenti intimi», ovvero con la testa di lei poggiata sulla spalla di lui. Stavano insieme già all’epoca? Il pm mostra con enfasi il foglio matricolare del poliziotto Conte, in quei giorni in servizio a Palermo, dal quale risulta una licenza a Paola proprio nel periodo indicato.

A riscontro della De Carlo, ma anche di un’altra evidenza suggerita dal difensore Angelo Pugliese: che il 18 novembre del 1989 Conte si trovava in Sicilia. Nel frattempo domani si torna in aula. Tra gli altri, sarà sentito l’ex procuratore di Bergamini e di altri calciatori, Bruno Carpeggiani.

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