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ROMA (ITALPRESS) – “Bene il potenziamento della medicina territoriale, come annunciato ancora poco fa dal Sottosegretario Pierpaolo Sileri. Bene il potenziamento degli ospedali, anch’esso previsto dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Per la riuscita di entrambi, però, non basta investire risorse nella costruzione di nuove strutture: sono i medici, i professionisti, il capitale umano il vero tessuto connettivo che tiene in piedi il nostro Servizio Sanitario Nazionale, e la vera linfa vitale di ogni processo riformatore”. Filippo Anelli, Presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici, torna a intervenire sul Pnrr. Lo fa poco dopo le dichiarazioni rilasciate a Domenica In da Sileri, che ha ribadito, ancora una volta, come il Piano punti sulla Medicina del Territorio. E all’indomani del conferimento, a Potenza, delle Onorificenze al Merito della Repubblica italiana, alla presenza del Ministro della Salute Roberto Speranza. Tra i nuovi Cavalieri, alcuni medici lucani: Ambrogio Carpentieri, medico di medicina generale presso il comune di Satriano di Lucania, per l’assistenza prestata durante il Covid; l’infettivologa dello Spallanzani Serena Vita, originaria dello stesso paese; Michele Labianca, Dirigente Medico del Dipartimento di Prevenzione Collettiva della Salute dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza; Luigi Armignacco, infettivologo in pensione tornato in attività per il Covid.
“Le loro storie, così come quelle di tutti i medici che si sono impegnati contro il Covid, mettendo a rischio e sacrificando, in troppi casi, la loro stessa vita, per portare a compimento i principi del loro Giuramento, dimostrano che è stata la loro professionalità, il loro lavoro, la loro vicinanza la miglior risposta ai bisogni di salute dei cittadini – afferma Anelli -. Diciamo dunque, ancora una volta, grazie a tutti i medici che, ciascuno per la propria parte e con il proprio ruolo, quotidianamente e in silenzio, offrono le loro competenze e i loro valori etici ai loro assistiti e a tutti i cittadini. Grazie ai medici ospedalieri, che hanno lavorato senza sosta in contesti provati da carenze croniche di organici e di risorse; ai ricercatori, che hanno raccolto evidenze su una malattia nuova e sconosciuta; ai medici della medicina territoriale, del 118, della continuità assistenziale, delle RSA, delle carceri, delle USCA, della specialistica ambulatoriale, che sono stati gli angeli custodi dei pazienti a loro affidati, svolgendo, al di là del loro dovere, anche una funzione sociale di vicinanza e consolazione ai malati; ai medici di famiglia, che hanno fatto della loro relazione privilegiata con i pazienti, frutto di una libera scelta basata sulla fiducia, alimentata dalla continuità del rapporto, il primo strumento di terapia, il mezzo principe di guarigione e il sigillo di garanzia di lunga vita in buona salute; a tutti i medici e gli odontoiatri impegnati nelle vaccinazioni”. “E’ da qui che si deve ripartire: da questo lavoro silenzioso e prezioso che, in condizioni normali e in emergenza, in tempo di pace e in tempo di guerra, come recitava una volta il Codice deontologico, in qualsiasi condizione istituzionale, sociale, epidemiologica, garantisce la salute ai cittadini – conclude Anelli -. Un lavoro che, al di là dei certamente apprezzati riconoscimenti istituzionali, degli ancor più preziosi e graditi riscontri dei pazienti, e anche al netto di qualche contestazione, elitaria quanto ingiusta, proveniente da opinion leader, deve essere preso come fondamento di ogni riforma, come volano per quella rivoluzione del Servizio sanitario nazionale che ora, con il PNRR, è veramente alla nostra portata”.
(ITALPRESS).

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