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Un'area agricola

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CATANZARO – La Calabria è la regione del Sud Italia con il maggior aumento di agriturismi. Lo rivela il Rapporto Istat presentato oggi, secondo il quale questo tipo di strutture turistiche mostrano i numeri di una formula vincente, come soluzione per il turismo en plein air scelta nel 2016, da un numero crescente di vacanzieri, 12,1 milioni (+6,6%) rispetto al 2015. Una modalità di impresa che piace anche agli esercenti, grazie al trend positivo del settore nell’ultimo decennio.

Le aziende agrituristiche autorizzate nel 2016, continua l’Istat, sono 22.661, (+1,9%) rispetto all’anno precedente. Da Nord a Sud, oltre la metà delle amministrazioni comunali annovera queste realtà di turismo rurale.

Nel 2016, precisa ancora l’Istat, sono 4.866, (+0,8%), i Comuni nel cui territorio sono localizzate le aziende agrituristiche. L’aumento numerico è più consistente nel Mezzogiorno del Paese (+6,3%) rispetto al Centro (+1,8%) e al Nord (+0,3%).

Il numero degli agriturismo aumenta costantemente nel corso del decennio 2006-2016 ma distinguendo i dati per ripartizione geografica, si evidenza come la probabilità di sopravvivenza sia più elevata nel Nord-Est, grazie al forte radicamento e alla numerosità delle aziende agrituristiche altoatesine.

Al Sud gli incrementi maggiori riguardano la Calabria (+84 unità) e la Campania (+76 aziende). Nel Centro l’incremento si è verificato soprattutto in Toscana (+127 unità), mentre nel Nord le aziende agrituristiche aumentano maggiormente in Lombardia (+26 unità) e Alto Adige (+25 aziende). Le diminuzioni più rilevanti si registrano in Emilia-Romagna e Abruzzo, dove risultano pari rispettivamente a -31 e -26 aziende.

Delle 1.275 autorizzazioni per l’apertura di nuove aziende agrituristiche (-21,7% rispetto al 2015), 273 sono state rilasciate in Toscana e 142 in Calabria; seguono Sicilia (127) e Lombardia (108). Nel 2016, tra le 852 aziende che hanno cessato la loro attività (-25,1% rispetto al 2015), 416 sono localizzate nel Nord, 223 nel Centro e 213 nel Mezzogiorno. Inoltre, nel 2016, si riconferma la tendenza a diversificare: 8.264 aziende svolgono contemporaneamente attività di alloggio e ristorazione. Più di un’azienda agrituristica su tre (36%) è a conduzione femminile, con numeri record in Toscana.

 

«L’Italia è leader mondiale nell’agriturismo – sottolinea Coldiretti – con la prima legge quadro emanata oltre 30 anni fa. Siamo l’unico Paese al mondo che alla bellezza del paesaggio può aggiungere 292 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario.  L’agriturismo – conclude il presidente di Agri, Confederazione Agricola ed Agroalimentare, Pietro Minelli – si conferma una risorsa economica importante e negli anni l’evoluzione del settore si configura sempre più come un emblema di sviluppo locale integrato».

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