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L'aeroporto di Crotone

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CROTONE – Un aeroporto aperto, ma senza voli. Al massimo per fare atterrare qualche charter delle squadre di calcio di serie A per le partite domenicali. Un volo ogni due settimane, di media.

La beffa di Crotone è questa: annunci dopo annunci, aperture (finte) in pompa magna, ma nessun aereo pronto ad atterrare o partire dalla pista lungo la statale 106.

Fallisce il tentativo di tornare a volare grazie alla compagnia di charter Common Sky, collegata alla Flyservus. I previsti voli, programmati inizialmente per l’8 gennaio, non ci saranno. E l’annuncio arriva direttamente dalla stessa compagnia che ha trasmesso una disdetta ai (pochi) utenti che avevano prenotato un volo. 

Le prenotazioni sono state chiuse anche per il futuro, pur annunciando una ipotesi di avvio dei collegamenti per la prossima primavera. In realtà, Crotone vive l’ennesima beffa.

La Sacal, che gestisce lo scalo, ha scaricato ogni responsabilità sulla compagnia: «Con stupore e disappunto – è scritto in una nota – Sacal prende atto della nota con la quale la Compagnia aerea austriaca Flyservus ha annunciato ai passeggeri la cancellazione, a causa di una scarsa penetrazione commerciale, dei voli previsti in partenza dall’aeroporto di Crotone a far data dal prossimo 8 gennaio».

«Nel riservarsi ogni più opportuna azione nei confronti della Flyservus a tutela dei propri diritti e della propria immagine – prosegue il comunicato – Sacal rende noto che proseguirà nell’attività di ripristino della piena operatività dell’aeroporto di Crotone anche mediante la ricerca di nuovi vettori, monitorando nel contempo la partecipazione delle Compagnie aeree al Bando della Regione Calabria il cui termine di ricezione delle offerte è previsto per il prossimo 25 gennaio».

Il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, ha chiesto l’intervento del presidente della Regione, Mario Oliverio: «Avverto il dovere di farmi interprete dell’unanime sentimento di rabbia provato da tutti i cittadini di Crotone e dell’intera fascia ionica della Calabria».

«Tutti ricorderanno – si afferma ancora nel comunicato – che, fin dall’inizio, l’amministrazione Pugliese ha sostenuto che Sacal non sarebbe stata in grado di gestire i tre aeroporti calabresi, perché oltre alla sua importanza e alla sua centralità, non aveva e ancora non ha gli strumenti, le risorse, i programmi e le idee, ed il management necessario ad affrontare una sfida così importante per le sorti della Calabria, ed in particolar modo del nostro scalo». «Per queste ragioni – sostiene ancora il sindaco Pugliese – nessuno pensi di cavarsela con nuove, insufficienti, e precarie proposte, magari “per tirare a campare”. Crotone oggi pretende risposte serie, che non possono esserci se non avviene una radicale svolta nel modo di affrontare problematiche così complesse e vitali, aggredendo i problemi alla radice, e impostando un serio “Piano industriale regionale” mirato ad assicurare l’attività nei tre aeroporti calabresi. Per questo, il presidente della Regione, Mario Oliverio, è chiamato a prendere in mano la situazione e convocare con estrema urgenza un incontro con tutti gli interlocutori per mettere ordine ad una situazione che appare, oramai, senza controllo, e, prima che tutto possa precipitare, invertire decisamente la rotta. L’affronto che oggi ha subito Crotone e tutto il suo territorio provinciale non può passare inosservato e sotto silenzio. Per questo stiamo, valutando tutte le azioni da intraprendere nei confronti di Fly Servus, Sacal ed Enac, in tutte le sedi opportune. Lo faremo mettendo in campo tutti gli strumenti istituzionali, partecipativi e democratici a tutela del sacrosanto diritto alla mobilità, non solo dei Crotonesi e delle Comunità della fascia ionica, ma, anche, di tutti i calabresi, vista la piega che sta prendendo la gestione dell’intero sistema aeroportuale regionale». 

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