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di DOMENICO AGOSTINI
E’ avvolta nel mistero la scomparsa del giovane ucraino di 26 anni: Alessandro
Novichenko, da tempo a Bovalino, sposato e padre di una bellissima bimba di 5
anni. Alessandro, infatti, manca da casa da venerdì 6 febbraio. Quel giorno, come sempre, era rientrato dal lavoro (è muratore presso una Impresa Edile di Locri) e dopo essersi cambiato, come sua abitudine, era andato sul lungomare per quattro passi che si protraevano, tempo permettendo, fin dopo le 20,30. Dopo faceva
ritorno a casa dove erano ad attenderlo la moglie, la figlioletta ed i genitori che risiedono regolarmente a Bovalino. Una normalissima famiglia, quindi, pienamente integrata e senza alcun problema dal punto di vista economico. Il giovane era ben voluto, praticava lo sport e, da quanto appreso, era un bravo manovale, coscienzioso, puntuale e rispettoso dei suoi compagni con i quali non c’era mai stato un battibecco. La bimba frequenta regolarmente l’asilo e
Alessandro, nel pomeriggio, si recava con puntualità nella scuola della prima infanzia per riaccompagnarla a casa. Anche la moglie, come tante sue connazionali, lavora ad ore, occupandosi delle pulizie domestiche di alcune famiglie del luogo; insomma, una giovane famiglia rispettata e rispettosa degli altri, ben inserita nella popolazione bovalinese. Anche quel venerdì Alessandro stava facendosi la solita passeggiata. Un testimone oculare, un ucraino, lo ha visto nei pressi della Capitaneria di Porto, sul marciapiede dell’arenile. Camminava da solo, senza fretta, come faceva di solito, ma dopo la passeggiata non ha fatto più ritorno a casa. Cosa è successo dopo le 20.30? Perché non ha fatto ritorno a casa? Doveva incontrasi con qualcuno? I familiari lo hanno atteso fino a tarda ora e, dal momento che il telefonino era stato dimenticato nella stanza da letto assieme al portafogli che conteneva anche i documenti di riconoscimento, hanno informato sia il Commissariato che i Carabinieri. Sul caso
stanno indagando gli uomini della Ps di Bovalino unitamente alla Questura. Le ipotesi sono al loro vaglio ma, fino ad ora non è trapelato alcunché. Le foto segnaletiche sono giunte in tutti i posti di Polizia e di frontiera, mentre
vengono accentuate le osservazioni sul territorio con interrogatori negli ambienti degli immigrati ed in quelli dove lavorava. Quella sera Alessandro, alto 1,73 cm e con capelli corti, indossava un paio di jeans, un maglione ed un
giubotto di colore verde. Ai piedi portava scarpe da ginnastica All Stars

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