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Sono centinaia le persone indagate dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia per una truffa ai danni della santà pubblica. Su un campione di 300 persone residenti in tre comuni del vibonese, precisamente Nicotera, Limbadi, e Joppolo, ben 115 non hanno pagato il ticket.
È quanto è emerso da una indagine delle Fiamme gialle di Vibo Valentia che hanno denunciato 115 persone con l’accusa di truffa ai danni del servizio sanitario nazionale e falso ideologico.
Secondo quanto è emerso nel corso della conferenza stampa svoltasi nella caserma di Vibo Marina, i denunciati, attraverso false dichiarazioni, si erano trasformati in «falsi poveri» per evitare di pagare il ticket sanitario, quando invece dai controlli incrociati è emerso che tra loro vi erano delle persone, piccoli imprenditori, artigiani che avevano nascosto o dichiarato redditi che superano anche 60 mila euro l’anno.
Le indagini sono partite dall’acquisizione, presso l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo, delle certificazioni riferite al solo bimestre ottobre/novembre 2006, attraverso un analitico incrocio dei dati, effettuato tramite il sistema informativo dell’anagrafe tributaria.
Il dato allarmante è che oltre un terzo delle posizioni vagliate sono risultate irregolari e che tali irregolarità si riferiscono ad un breve segmento temporale. I responsabili, oltre ai risvolti penali che scaturiranno dalla denuncia, saranno chiamati a restituire le quote di esenzione di cui hanno indebitamente usufruito, maggiorate dalle sanzioni e dalle spese giudiziarie e deferiti alla magistratura contabile per i danni arrecati all’erario, valutati in diverse decine di migliaia di euro. Ma l’elemento significativo è che le persone coinvolte avrebbero redditi che arrivano anche a 60 mila euro.
Non è la prima volta che la guardia di finanza scopre, nel vibonese, false esenzioni. In un anno sono già state denunciate oltre 300 persone.

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