X
<
>

La villa sequestrata

Condividi:
2 minuti per la lettura

PAOLA (COSENZA) – Beni per circa 2 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza ad una commerciante di preziosi Emilia Natalina Gallo, 59enne già nota alle forze dell’ordine.

L’operazione, denominata “Affari d’oro” e finalizzata all’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati, è giunta a conclusione di un’indagine coordinata dal procuratore della Repubblica di Paola che ha chiesto, ottenendolo, un decreto di sequestro al Tribunale di Catanzaro.

Alla base del sequestro c’è «una evidente sproporzione tra i redditi dichiarati ed il tenore di vita». Su questa base, il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Catanzaro il sequestro di beni per circa due milioni di euro.

Dalle indagini è emerso che l’imprenditrice e i propri familiari hanno tenuto nel tempo un elevato tenore di vita, testimoniato dalla residenza in una sontuosa villa con piscina, dotata di 22 vani, ampio magazzino e giardino, parte della quale adibita a B&B, da numerosi viaggi e crociere, dall’utilizzo di autoveicoli di prestigio, indumenti firmati e da consistenti investimenti di natura finanziaria.

Un’operazione, secondo quanto riferito dal procuratore Bruni, mirata a contrastare l’evasione fiscale, ma anche a capire come una persona che dichiara redditi esigui, poi riesca a condurre una vita estremamente al di sopra delle proprie capacità reddituali.

«L’attività d’indagine – ha spiegato il comandante della Guardia di finanza di Cosenza Danilo Nastasi – è partita dall’analisi di soggetti definiti secondo la normativa antimafia, socialmente pericolosi.

Da qui è emersa l’attività di una commerciante orafa di Paola che viveva ben oltre le possibilità reddituali dichiarate». In particolare, la 59enne manteneva un tenore di vita sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

«L’indagine, scaturita da un utilizzo frequente di denaro contante e l’accertamento sui redditi – ha poi aggiunto il ten. col. Clemente Crisci, comandante del Gruppo di Paola della Guardia di finanza – ha interessato un ventennio, dal 1997 al 2016, e ha riguardato anche il marito, ex brigadiere dei carabinieri, e i figli della donna, già nota in passato per essere una ricettatrice e aver truffato diverse persone, tra cui una minorenne».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE