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Il comune di Dinami

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DINAMI – «Abbiamo e stiamo continuando a commettere un errore perché non teniamo in considerazione che il dissesto comporta una serie di conseguenze». Il sindaco Gregorio Ciccone e gli assessori Roberto Fidale e Rosa Campagna, a seguito della polemica sorta sui social ed inerente l’aumento delle bollette del servizio idrico, hanno inteso chiarire la vicenda annunciando contestualmente altri aumenti delle tasse.

«I servizi continuano ad essere elargiti ugualmente come se fossimo in normali condizioni – sottolinea Ciccone – purtroppo ora iniziano a venire fuori gli effetti del dissesto e questo è solo l’inizio. Dopo l’acqua – afferma – ci sarà l’aumento di spazzatura, Imu, Tasi, Irpef eccetera. Il dissesto determina tutte queste conseguenze».
E a tal proposito informa, inoltre, che in questi giorni il Comune sta provvedendo a notificare ben 19mila avvisi di accertamenti di tasse non pagate relative al periodo 2015/2020.

«Bisogna capire che il Comune versa in condizioni di dissesto. Si tratta – puntualizza – di un cumulo o meglio di una montagna di debiti frutto delle due precedenti amministrazioni guidate rispettivamente da Franco Cavallaro e Maria Ventrice che dobbiamo pagare tutti noi cittadini. Purtroppo le tariffe vanno adeguate perché il costo del servizio deve essere coperto al 100% e inoltre una parte di tali entrate vanno destinate alla copertura dei debiti. Non si può pensare – aggiunge il capo della compagine amministrativa – che qualcuno paghi questi debiti se non i cittadini dinamesi. In questo calderone è chiaro – afferma il primo cittadino – ci sono i buoni che potrebbero lamentarsi e invece stanno in religioso silenzio e pagano ma anche i cattivi che non avrebbero neanche il diritto di parlare poiché morosi e dovrebbero recitare il mea culpa».

Ciccone poi evidenzia il fatto che il periodo di pandemia non permette di fare assemblee pubbliche e comizi per poter spiegare ai cittadini lo stato di salute del Comune di Dinami e nello stesso tempo «il lavoro gravoso e pesante» che stanno portando avanti gli amministratori e «chi in maniera superficiale e semplicistica vuole estremizzare il ragionamento, etichettando gli amministratori come ladri, sarebbe opportuno che più che scriverlo si recassero presso gli organi competenti per denunciare atti, fatti e persone».

Quanto alle polemiche e ai commenti sui social afferma «se si potesse fare una scheda di ognuno dei redattori dei post sarebbe stato evidenziato ad ognuno il loro lo stato di onestà, moralità ed eticità, se è vero come è vero, che molti di questi che scrivono sono morosi nei confronti del comune».

Quello che poi ha urtato il sindaco e la giunta sarebbe il post di qualche ex amministratore. «Suona strano che le polemiche che vengono fuori sui social sono alimentati e fomentati da ex amministratori che – afferma – anziché chiedere scusa e perdono per il grande disastro creato al comune si permettono il lusso anche di ironizzare».

E a tal proposito non esita di annunciare «valuteremo nei prossimi giorni l’opportunità di raccogliere tutti gli atti riguardanti la passata amministrazione portandola al vaglio di chi di dovere e denunciando gli stessi per danno erariale. Solo così – chiosa – forse capiranno che il silenzio sarebbe opportuno sia per loro e sia per la comunità intera e quando vengono investiti di problematiche non inerenti il loro lavoro – conclude con indignazione – farebbe bene a indirizzare gli stessi richiedenti verso gli amministratori capaci di dare le giuste risposte».

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