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La Lombardia viaggia verso la zona arancione da lunedì, ma i morti non calano. Anzi, la regione continua ad avere un quarto dei morti totali italiani nonostante rappresenti solo un sesto della popolazione totale dello Stivale: ieri sono aumentati di 95 unità, per un totale di 31.595 decessi su 112.861 totali. Nello stesso tempo, secondo l’ultima conferenza stampa dell’Istituto superiore di sanità, in Italia i posti in terapia intensiva sono 3743, di cui 830 in Lombardia.

Ma in Regione in tanti sono così sicuri del passaggio in arancione da confermarlo alle agenzie di stampa e dunque ci si prepara per il passaggio in arancione, quando tutti i negozi saranno autorizzati a riaprire e ragazzi degli ultimi due anni delle medie e delle superiori potranno tornare a scuola (seppure questi ultimi al 50%). I ristoranti, però, restano chiusi.

GUERRA INDAGATO

Nel frattempo, però, non sono risolti i problemi sui vaccini, né arrivano buone notizie per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) perché il direttore vicario dell’organizzazione, Ranieri Guerra, è indagato per aver rilasciato false informazioni a magistrati di Bergamo che indagano sul piano pandemico nazionale mai aggiornato dallo stesso Guerra quando era dirigente del Ministero: secondo le indagini, il piano anti-epidemie non è mai stato aggiornato dal 2006 in poi, se non tecnicamente con un timbro di aggiornamento. Le carte, però, restavano le stesse.

Quando però Guerra era stato sentito la prima volta dai pm aveva detto che il piano pandemico influenzale non aveva bisogno di aggiornamenti in quanto negli ultimi anni non si erano registrati gravi episodi epidemiologici. In realtà, in base all’inchiesta, sia l’Oms sia l’Unione europea avevano dato indicazioni diverse e Guerra, che tra il 2014 e il 2017 era Dg della Prevenzione al ministero della Sanità, avrebbe dovuto aggiornarlo.

Inoltre, nel filone di indagine si vuol far luce anche sulla rimozione nel giro di 24 ore del rapporto dal titolo “An unprecedented challenge – Italy’s first response to Covid-19” a cura di un team di ricercatori della divisione europea dell’Oms in cui si spiegava l’inadeguatezza del nostro Paese di fronte all’epidemia di Coronavirus.

«Sono stupito e amareggiato per questa situazione, non conosco di cosa si tratti, non ho la più pallida idea sul perché i magistrati abbiamo deciso in tal senso – ha commentato Ranieri Guerra -Avevo parlato con i magistrati lo scorso novembre e avevo dato la mia disponibilità a un nuovo confronto. Non conosco le domande che i magistrati nella rogatoria hanno mandato all’Oms».

La disponibilità di Guerra, però, arriva tardi: quando il caso del rapporto sparito era esploso, l’Oms aveva addirittura opposto ai magistrati che indagavano l’immunità diplomatica per impedire gli interrogatori.

LA CAMPAGNA VACCINALE

Chiarire però se il mancato aggiornamento e la non applicazione del piano pandemico abbiano contribuito alla strage lombarda e italiana è essenziale. Soprattutto per il futuro, perché come è arrivato il Sars-Cov-2, potrebbero arrivare altri virus micidiali. Motivo per il quale gli Stati dovrebbero avere piani pandemici aggiornati e la capacità di applicarli.

Ma mentre i magistrati bergamaschi cercano di far luce su questo punto oscuro delle pieghe della burocrazia di alto livello, la campagna vaccinale lombarda continua ad avere problemi e ritardi, sebbene l’intervento dello Stato abbia risolto alcuni problemi.

«Errori e informazioni contraddittorie nel piano vaccinale lombardo continuano a creare disagi. Da questa mattina si registrano problemi diffusi per la prenotazione della vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili e per i disabili, aperta proprio oggi ai soggetti non in carico ai reparti ospedalieri – ha dichiarato in una nota il capogruppo del Pd in Regione Lombardia, Fabio Pizzul – In molti non sono riusciti a prenotare perché il sistema non riconosceva i loro codici fiscali e li indicava come categoria non ancora abilitata alla prenotazione. Un ulteriore problema riguarda i caregiver e i familiari delle persone fragili minorenni o già vaccinate che, contrariamente a quanto detto in precedenza, si potranno prenotare non da oggi ma a partire dal 16 aprile. Questi ulteriori disagi colpiscono una categoria prioritaria per l’immunizzazione e che in misura significativa sta ancora attendendo il vaccino, penso anche ai disabili più gravi, quelli che devono essere vaccinati a domicilio. L’aver spostato così in avanti questa categoria, all’interno della campagna di massa, la espone anche a ulteriori ritardi», conclude Pizzul.

Nel frattempo l’Amministrazione regionale continua a lavorare sulla ripartenza. L’ultima iniziativa sono i treni Covid-tested: il governatore leghista Fontana ha firmato un’ordinanza grazie alla quale sarà possibile organizzare treni sulla tratta Milano-Roma con passeggeri negativi al Covid. Con un test negativo eseguito nelle ultime 48 ore o un test gratuito prima di salire, sarà possibile viaggiare quasi normalmente.


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