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MARCONIA – E’ ancora presto per avere un quadro economico dei danni provocati dal nubifragio, ma il secondo giorno dopo le precipitazioni record di domenica e lunedì ha permesso di confermare l’ampiezza della catastrofe.

A Marconia e nei dintorni non c’è un territorio che si lecca le ferite. Sarebbe un lusso che questa comunità non può ancora permettersi. Certo l’emergenza più urgenza è alle spalle, ma quella verso la normalità sarà una risalita lenta e faticosa. All’unità di crisi nella Delegazione comunale la pressione è alleggerita. Si registra un passaggio a una sorta di fase tre, ovvero lo svuotamento degli scantinati non abitati dopo che le priorità avevano riguardato gli esercizi commerciali e le abitazioni principali dei privati cittadini. Le squadre di Protezione civile e Vigili del fuoco hanno lavorato con turni estenuanti, coadiuvate sul campo da Polizia, carabinieri, Forestale, Vigili urbani e da personale del Comune, mentre le istituzioni cittadine hanno garantito continuità al presidio per la gestione dell’emergenza, affrontata, inoltre, anche da personale della Provincia.

Al momento, tuttavia, non si può parlare di criticità superate. Uno dei problemi che sta aggravando il quadro di una situazione che resta nell’alveo della eccezionalità, è quello dei rifiuti. Con centinaia di scantinati abitati o adibiti ad uso commerciale e deposito finiti sott’acqua, una immensa mole di beni, fra cui molti ingombranti (frigo, tv, divani, materassi, fornetti e simili) si è trasformata in pochi minuti in rifiuti che, nelle ore successive alla catastrofe, hanno iniziato ad affollare le aree di conferimento ed i cassonetti. Per un beffardo scherzo del destino, Marconia rischia l’emergenza sanitaria, come l’amministrazione comunale ha avuto modo di denunciare al Prefetto di Matera, illustrando le ragioni dello scacco al quale il centro abitato è esposto ed auspicando, fra le righe della sua missiva, un intervento risolutore. Accade, infatti, che, con la discarica “La Recisa” posta sotto sequestro, occorra smaltire a Tricarico. I mezzi di raccolta, impegnati tutti su Marconia, possono effettuare un conferimento al giorno (considerata la distanza e la ristrettezza dell’orario di scarico, dalle 7 alle 11 del mattino). Anche la Teknoservice, la ditta incaricata di raccogliere gli ingombranti, che da ieri ha iniziato una raccolta straordinaria su Marconia, patisce notevoli rallentamenti per l’impossibilità di conferire in località Feroleto, a causa del crollo della strada, che conduce al punto di smistamento comunale ed è pertanto costretta a raggiungere Colobraro. Di questo passo serviranno alcuni giorni per riportare la situazione alla normalità. Nel frattempo, molti rifiuti resteranno per strada con tutti i rischi che ne conseguono. Sul fronte dei danni diretti, resta, invece, sotto osservazione il caso del civico 4 di via Quattro Caselli, con la sostanziale conferma dell’ordinanza di sgombero per alcune abitazioni a monte in seguito al crollo di un muretto di cemento armato. Interessati quattro civici per nove titolari, fra residenti ed attività commerciali. Oggi, comunque, termina la vacanza forzata degli studenti del territorio di ogni ordine e grado. Dopo due giorni di chiusura si torna regolarmente in classe nelle scuole di Pisticci centro e Marconia. Un piccolo passo verso la normalità, nel mare di emergenze che gravano ancora su una delle aree più colpite dalla bomba d’acqua di tre giorni fa.

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