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HA negato di aver mai saputo che l’oggetto dell’incontro tra l’«amico» imprenditore Franco Ferrara e l’«amico» politico Salvatore Margiotta fossero gli appalti di Total. Come pure della promessa di denaro per il deputato Pd (oggi senatore). E’ questa l’estrema sintesi dell’interrogatorio di ieri mattina in Corte d’appello di Donato Bochicchio, storico impiegato della Democrazia Cristiana e attuale collaboratore della segreteria politica del consigliere regionale Aurelio Pace.

Bochicchio non ha aggiunto nulla alla ricostruzione di quanto accaduto a dicembre del 2007 alla vigilia dell’apertura delle buste con le offerte economiche della gara per le opere civili del Centro oli Tempa Rossa di Total, a Corleto Perticara. Un gara truccata, secondo la procura di Potenza, da Ferrara e dai vertici della multinazionale grazie ai buoni uffici di Salvatore Margiotta, a cui l’imprenditore avrebbe promesso 200mila euro per il suo intervento.

Bochicchio è chi ha accompagnato Ferrara all’incontro con Margiotta, a Potenza il 16 dicembre del 2007, in cui i due si sarebbero accordati per i soldi e la mediazione con i vertici di Total. Ma ha ribadito di non aver ascoltato la loro conversazione, suscitando la perplessità dei giudici perché fino all’ultimo non ha voluto ammettere nemmeno che vi fossero ragioni di «riservatezza» dietro il suo allontamento dagli «amici» proprio nel momento topico. Dopo ha preso la parola per rendere delle dichiarazioni spontanee Margiotta, già assolto in primo grado dal gup. «Se ci siamo incontrati in strada sotto la neve – ha spiegato il senatore Pd – è solo perché mi hanno raggiunto a casa di mio padre dov’ero ospite con la mia famiglia e quella di mia sorella. Fossimo stati a casa mia li avrei fatti accomodare senza alcun timore di intercettazioni anche perché la casa di un parlamentare è protetta da immunità (…) Sapevo già che Ferrara voleva da me solo che lo aiutassi a incontrare De Filippo (l’ex presidente della giunta regionale, ndr)». Ha ripetuto Margiotta. «Cosa che peraltro alla fine non ho nemmeno fatto».

l.amato@luedi.it

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