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POTENZA – Badanti, quasi schiave: donne ridotte in «stato di servitù», come affermato dal procuratore antimafia di Potenza, Francesco Curcio.E’ questo il quadro emerso dall’inchiesta «Women transfer» che ieri ha portato al fermo di sei persone fra Potenza e Padova, tutte parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro.


I fermati – una a Padova, gli altri in Basilicata – sono cinque di nazionalità moldava e una italiana: si tratta di Valentina Duca, Laura Para, Ugo Caivano, Lilia Axenti, Mircea Axenti, Mariana Cristea (quest’ultima rintracciata e arrestata a Padova).
Che cosa avveniva fra la Moldavia e Potenza? Un vero e proprio traffico di esseri umani: 16 viaggi solo fra gennaio e maggio scorsi, nonostante le restrizioni causate dall’epidemia di Covid.


Attratte da proposte di lavoro reclamizzate anche sul social network Facebook – ma per attività che poi si sarebbero rivelate del tutto peggiori di quelle proposte – le donne moldave accettavano di mettersi in viaggio verso l’Italia, con destinazione Potenza. Una volta arrivate in Basilicata la realtà era durissima: passaporto ritirato dall’organizzazione – con sede operativa proprio nel capoluogo lucano – ospitalità in case nelle quali vi erano già numerose altre donne, fino all’«assegnazione» ad una famiglia – non soltanto a Potenza ma anche a Matera e altrove – dove la situazione non migliorava affatto.

Lavoro in nero, senza orari da rispettare, con turni «massacranti e continui», senza riposo, senza garanzie previdenziali e assistenziali, con paghe da fame e, per giunta, con una «tangente» di 100 euro da pagare ogni mese al clan, che otteneva anche il rimborso delle spese di viaggio.
Oltretutto, le donne erano anche minacciate: «in caso di insolvenza» o «riluttanza alla rigida sorveglianza a cui erano sottoposte», le avrebbero fatte prostituire.


Non basta: anche nelle case dove lavoravano come «serve», le donne non erano trattate con umanità, anzi erano senz’altro sfruttate.
Quante donne moldave hanno dovuto subire questo sfruttamento? 87 secondo le indagini delle Procura antimafia potentina, che ieri ha fermato i sei indagati grazie a un’operazione dei Carabinieri, giunta al termine di investigazioni congiunte, condotte con la Polizia moldava e con l’assistenza di Europol.

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