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HA un po’ il sapore della beffa la nota, inviata dall’amministrazione comunale, con la quale si comunica che fino al prossimo 10 aprile si potranno presentare le domande di iscrizione alle scuole comunali dell’infanzia “L’allegra brigata”, “Pollicinia”,  “Il giardino dei colori” e “I due noci”. Eh sì perché proprio quest’ultimo è uno degli asili che a partire dal prossimo primo aprile – e non si tratta di uno scherzo – potrebbe chiudere i battenti per mancanza di soldi.

Così i bimbi de  “I due noci” ma anche quelli che frequentano gli asili di  via Perugia, via delle Acacie e via Adriatico se non verrà trovata una soluzione andranno in vacanza prima del tempo con buona pace – si fa per dire – dei genitori che non solo hanno pagato al Comune le rette ma che dovranno trovare una soluzione alternativa. E visto che l’asilo nel Palazzo di via Anzio aprirà solo il prossimo settembre  per di più  servirà solo per i figli dei dipendenti della Regione i bimbi rimasti senza scuola potrebbero magari trascorrere le loro giornate nel Palazzo di città.    Tutto questo perché la cooperativa “La giostra 2000” – che insieme al “Melograno” gestisce per conto dell’amministrazione alcune scuole dell’infanzia – avanza  circa  200.000 euro e da tre mesi non riesce a pagare gli stipendi ai 25 dipendenti impiegati nei 4 asili a rischio chiusura.

Le organizzazioni sindacali – FP-Cgil, Fp-Cisl e Uiltucs –  sono scese immediatamente in campo e hanno proclamato per il prossimo 31 marzo lo stato di agitazione e lo sciopero dei lavoratori che manifesteranno sia davanti la sede de “La giostra” – quest’ultima, va detto, non è la prima volta che non paga gli stipendi ai lavoratori – sia sotto il Palazzo di città.

E se fino a tre mesi fa la società cooperativa è riuscita in qualche modo a fare fronte alle spese oggi non ce la fa più perché  non ha più fondi  disponibili per potere andare avanti e i fornitori non le fanno più credito.

Insomma si prospetta un fine marzo di fuoco per le scuole visto che il 31 scade anche l’affidamento dell’appalto delle pulizie per circa 400 ex Lsu. E quindi a caos si aggiungerà caos.

Se per la questione degli  appalti la palla spetta alla Regione per gli asili nido toccherà al Comune trovare una soluzione. Soluzione che a oggi non c’è e, a meno che non si trovi un compromesso con “La giostra 2000”, difficilmente ci sarà perché il «Comune non ha soldi», ha detto chiaro e tondo l’assessore al Bilancio Federico Pace. L’istruzione, infatti, passa per le casse comunali e nulla può fare l’assessore alla Pubblica istruzione, Giuseppe Messina tranne ammettere che «nel nostro ufficio abbiamo   in sospeso solo la fattura di gennaio» mentre le altre già da tempo sono “ferme” al Dipartimento bilancio.

«La “Giostra” ma soprattutto i lavoratori – ha ammesso – hanno ragione anche perché il credito che vantano è consistente». Insomma «se dipendesse da me, avendo la liquidità, pagherei e pagherei anche subito» ma le buone intenzioni non bastano. I conti non tornano e «in cassa – ha aggiunto l’assessore Pace – non ci sono soldi».

E quindi? «O “La giostra 2000”, che tra l’altro in passato ha  rifiutato la nostra proposta di cessione del credito, accetta un piano di rientro – ha proseguito l’assessore comunale al Bilancio – o altre vie non ce ne sono».

Al massimo prima del 31 marzo «riuscirò  a saldare qualche cosa ma sia ben chiaro che lo faccio solo perché ci potrebbe essere una disponibilità economica e non perché accetto che  quelli della cooperativa utilizzino i lavoratori come arma di ricatto». Ricatto o meno rimane il fatto che “La giostra” – e non è escluso che a breve la stessa situazione possa coinvolgere anche “Il melograno” – di soldi dal Comune ne avanza e sono anche parecchi.

Ed è alquanto demagogistico, come ha fatto Pace – «ci rendiamo conto di quello che il Paese sta vivendo e dei vincoli che ci vengono imposti?» – puntare  sempre il dito contro  il patto di stabilità o la crisi economica che attanaglia il paese.

Perchè se è vero, come è vero, che patto di stabilità e crisi economica un peso l’hanno e continuano ad averlo è pur vero che il Comune di Potenza da sempre si barcamena.

a.giammaria@luedi.it

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