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VIGGIANO –  Otto ore di sciopero, qualora l’incontro del 15 luglio «non dia risposte positive e conclusive» sui temi della “piattaforma sindacale per i lavoratori dell’Indotto Eni di Viggiano”. 

La decisione è stata presa al termine dell’assemblea dei lavoratori dell’indotto Eni svoltasi ieri mattina nella zona industriale di Viggiano dinnanzi al Centro Olio.

Tre i punti fondamentali  della piattaforma “Occupazione, Salute e Salario”. Per le federazioni di categoria, Cgil, Cisl e Uil «non è più rinviabile il tema dell’equiparazione dei trattamenti e delle condizioni dei lavoratori dell’indotto con quelle dei lavoratori dell’Eni di Viggiano» e «valutano negativamente l’atteggiamento delle parti datoriali». «E’ davvero incomprensibile, dopo quanto definito in Regione Basilicata e in Confindustria  – spiegano le sigle sindacali nel volantino distribuito davanti all’impianto petrolifero –  l’atteggiamento dimostrato dalle parti datoriali di non rispettare gli impegni assunti verso i lavoratori dell’indotto». «Premesso – continua il volantino –  che la prestazione lavorativa dei lavoratori dell’indotto Eni di Viggiano si svolge nella stessa filiera produttiva dei lavoratori dell’Eni che ad oggi continuano a riscontrarsi rilevanti differenze di trattamento che vedono i lavoratori delle aziende dell’indotto subire condizioni diverse e peggiorative  rispetto ai lavoratori alle dipendenze dirette dell’Eni». In particolar modo ai lavoratori dell’indotto non viene «riconosciuto il premio di produzione legato ai risultati che essi contribuiscono a realizzare; la indennità per disagiata sede, i buoni pasto, la reperibilità». Inoltre «un ampio e diffuso utilizzo nelle aziende, di rapporti di lavoro a tempo determinato e  una non omogeneizzazione delle modalità di protezione e prevenzione della salute (visite mediche specialistiche, etc)». Nel corso dell’assemblea, i tanti lavoratori presenti hanno evidenziato  gli «atteggiamenti negativi messi in campo dalle aziende (condizioni di lavoro, trasferte di lavoratori da altre regioni, condizioni di sicurezza…) che determinano una differenza di trattamento con i dipendenti diretti dell’Eni».

Ed è per questo che nell’accogliere le tante segnalazioni  dei lavoratori, al fine di sensibilizzare le aziende per rimuovere tali atteggiamenti, che «Cgil, Cisl e Uil di Potenza unitamente alle federazioni di categorie e delle Rsu considerano – riferisce una nota sindacale –  decisivo l’incontro del 15 Luglio per chiudere la trattativa sull’equiparazione del salario sull’occupazione e la sicurezza sul posto di lavoro, che va ormai avanti dal mese di Gennaio 2014».

Di fatto, al termine dell’Assemblea è stato deciso, di confermare lo stato di agitazione di tutti  i lavoratori dell’indotto Eni  e,  che qualora l’incontro del 15 luglio non dia risposte positive e conclusive di «proclamare – conclude la nota –  8 ore di sciopero per tutti i lavoratori dell’indotto Eni di Viggiano  che si svolgeranno con presidi davanti al centro oli  di Viggiano».

 

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