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L’ANALISI dei dati epidemiologici sull’incidenza dei tumori asbesto correlati nel territorio lucano, presentata dal dottor Lobuono per gli ex esposti all’amianto, e dal dottor Di Ciaula per l’incidenza nei bambini da 0 a 14 anni, sono stati fra i momenti fulcro della due giorni di studio, organizzata e promossa a Matera nello scorso fine settimana, dall’Associazione italiana esposti amianto sezione dela Valbasento (Aiea Vba) e “Medicina democratica Basilicata”.
L’incontro su: “Patologie asbesto correlate, prevenzione e ricerca – Giustizia per le vittime e per gli ex esposti”, ha visto la partecipazione di un folto pubblico, che ha ascoltato con attenzione le relazioni di medici e giuristi di tutta Italia.
«Occorre riaffermare con forza l’importanza della sorveglianza sanitaria –ha spiegato Mario Murgia dell’Aiea Vba- salva la vita delle persone ed evidenzia che è possibile una diagnosi precoce del carcinoma del polmone; si può operare con interventi non invasivi ed evitare trattamenti chemio terapici. L’indice di sopravvivenza attuale è di oltre 11 anni. I dati dei tumori maligni e quelli delle malattie professionali a confronto con i dati nazionali, mettono in evidenza che la Basilicata ha il più alto incremento percentuale di tali patologie.
Occorre effettuare studi epidemiologici di settore, tra gli ex lavoratori di aree industriali, e di area. Dobbiamo studiare e capire i motivi di questi allarmanti incrementi. Il convegno mette in evidenza anche quali sono le responsabilità civili e penali, delle governance territoriali, rispetto alla salute dei cittadini minata dall’ambiente inquinato».
Ambiente inquinato che, come ha illustrato il referente regionale della Puglia dell’associazione Medici per l’ambiente Isde (International Society of Doctors for the Environment), Agostino Di Ciaula, porta ad avere un’incidenza preoccupante dei tumori, nei bambini: «Fra il 2007 e il 2011 -ha affermato Di Ciaula– in soli 5 anni ben 204 bambini lucani (di età fra 0 e 14 anni ) hanno sviluppato un tumore maligno; in media ogni anno vengono ricoverati per tumore 40 bambini lucani».
Se per il sottosegretario alla Sanità, Vito De Filippo, è necessario «muoversi nel solco del Piano nazionale amianto, da affiancare a puntuali piani sanitari di sorveglianza e attività di ricerca sulle patologie asbesto correlate». Il vice ministro dell’Interno, Filippo Bubbico, ha preso l’impegno di attivarsi per ottenere un incontro con il ministro del Lavoro, Poletti, in merito allo atto di indirizzo ministeriale per lo stabilimento di Pisticci ex Anic – Enichem.
«Il senatore Bubbico –afferma Murgia– si è impegnato a valutare un disegno di legge (pacchetto Welfare)-elaborato dalla Aiea Vba- che renda finalmente giustizia alle vittime dell’amianto e soprattutto alle loro vedove, finora escluse da ogni forma risarcitoria. L’altro impegno è di intervenire per fare chiarezza sulla prescrizione del riconoscimento della “rendita superstite” che l’Inail puntualmente rigetta». Il convegno si è chiuso con la premiazione dei vincitori del concorso “Dialoghi di amianto, storie di lavoro e di morte”. Un bando riservato agli alunni delle scuole medie superiori della provincia di Matera, che dovevano presentare elaborati sulla: “Acquisita consapevolezza dei danni arrecati al Territorio regionale dalle sostanze tossiche, nocive e cancerogene come le fibre killer dell’amianto”.
Quattro i vincitori designati dalla giuria, presieduta dal giornalista Pasquale Doria: Mara Venezia del liceo Classico “Duni” di Matera, due alunni che frequentano i corsi dell’istituto Tecnico “Loperfido – Olivetti” alla Casa Circondariale di Matera e Sabrina Todisco del corso Sirio (la scuola serale) sempre dell’Istituto “Loperfido – Olivetti” di Matera.
Mara Venezia si è aggiudicata il primo premio, consegnatole dal viceprefetto Alberico Gentile, presentando un lavoro fotografico: “Le colpe dei padri per una nuova tragedia”. Il secondo premio è stato attribuito ad un giovane alunno di nazionalità somala, che frequenta il “Loperfido – Olivetti” alla Casa Circondariale di Matera. Il tema del diritto alla vita e a un lavoro che non porti alla morte, è il fulcro del componimento che si è aggiudicato il terzo premio. Il suo autore, un alunno di 58 anni che frequenta i corsi dell’istituto Tecnico “Loperfido– Olivetti” alla Casa Circondariale di Matera. Un altro premio, un ex aequo con il terzo vincitore, è stato riconosciuto a Sabrina Todisco. L’alunna del corso serale dell’istituto Tecnico “Olivetti – Loperfido” ha narrato, nel suo scritto, la morte per cancro del padre ex dipendente dello stabilimento ex Anic – Enichem.

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