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POTENZA – La deputata 5 Stelle annuncia una nuova interrogazione in Parlamento, e già intona il requiem per il finanziamento del Cipe. Mentre la Filca Cisl chiede «chiarimenti» al commissario sul suo operato. Innanzitutto perché l’appaltone da 58milioni per lo schema idrico Basento Bradano è stato aggiudicato lo stesso, nonostante le anomalie evidenziate nell’offerta. Quindi sui rischi che si corrono adesso rispetto al destino del progetto.
Ha espresso «forte preoccupazione» il segretario generale della Federazione italiana costruzioni e affini della Basilicata, Michele La Torre, dopo lo scontro consumatosi tra gli uffici del Consorzio di bonifica Vulture Alto Bradano. L’ennesimo capitolo della saga dei lavori per il completamento dello scherma idrico Basento-Bradano.
La Torre chiede chiarimenti al commissario straordinario dei consorzi di bonifica Giuseppe Musacchio, nominato dalla Regione Basilicata a marzo dell’anno scorso. «In particolare sul rischio che l’opera finisca in un vortice di ricorsi al Tar, con il conseguente mancato avvio dei lavori».
«Siamo molto preoccupati perché si profila il rischio di un lungo contenzioso». Così nella nota inviata ieri pomeriggio. «Il disco è sempre il solito: prima si appalta l’opera e poi si scatenano gli studi legali con ricorsi e controricorsi. E nel frattempo che si consumi la guerra tra ditte – fa notare La Torre – gli operai edili disoccupati se ne vanno dalla Basilicata per mancanza di prospettive».
«Se anomalie si sono verificate – continua il segretario della Filca – la stazione appaltante, nella persona del commissario Musacchio, dovrebbe spiegare all’opinione pubblica perché l’opera è stata aggiudicata e quali rischi corre per via di eventuali falle nella procedura di aggiudicazione».
La Torre spiega di aver già chiesto la convocazione dell’osservatorio regionale sulle opere pubbliche inserendo una richiesta di chiarimenti in proposito al commissario Musacchio.
Per il segretario della Filca «è del tutto evidente che il sistema degli appalti così non può andare avanti; le opere pubbliche che procedono al rallentatore sono il prodotto di norme sbagliate, e quando le norme sono sbagliate bisogna avere il coraggio di cambiarle. La Filca propone da tempo di rivedere il meccanismo del massimo ribasso e l’affidamento delle grandi opere ai cosiddetti general contractor. Il settore delle opere pubbliche – evidenzia La Torre – vive uno strano paradosso: per prevenire i fenomeni di corruzione si sono complicate le norme sugli appalti, ma complicando le norme si sono allungati i tempi a dismisura e la corruzione è addirittura aumentata. E’ arrivato il momento di rompere questo circuito perverso semplificando e rendendo più trasparenti le procedure di aggiudicazione. Bisogna chiudere con la stagione del massimo ribasso, che poi comporta il massimo rialzo in corso d’opera, e passare al meccanismo dell’offerta economicamente più vantaggiosa».
Sul caso è intervenuta da facebook anche la deputata lucana del Movimento 5 stelle Mirella Liuzzi.
«Mi sono occupata per diversi mesi del completamento di un’opera assolutamente necessaria per l’agricoltura lucana, con la quale il Governo più volte aveva preso in giro i cittadini dell’Alto Bradano, insieme alla complicità di politici lucani».
Ha spiegato la parlamentare annunciando l’ennesima interrogazione all’esecutivo.
«Lo schema idrico prima era stato finanziato con il decreto destinazione italia, ma tali soldi erano stati assegnati prioritariamente all’Expo, poi riammessa nello Sblocca Italia, con vincoli di chiusura di cantieri strettissimi, ed infine il vincitore del bando di gara risultava da ditta D’Agostino, parlamentare di Scelta Civica (l’assegnazione è avvenuta a dicembre 2014, quando il parlamentare era già insediato e con prezzo d’asta assolutamente a ribasso)».
«Non lo so, ma niente mi toglie dalla mente che quei soldi non arriveranno mai». Ha aggiunto la Liuzzi. «Perché sia per tempistiche che per modo di agire, hanno sempre voluto far saltare il finanziamento. In più l’offerta a ribasso di questa ditta di costruzioni di proprietà di un parlamentare, non mi è mai stata chiara».
Sempre in Parlamento pende ancora un’altra interrogazione presentata dal deputato di Forza Italia Cosimo Latronico, che a marzo aveva chiesto lumi sulla situazione al Ministero delle infrastrutture.

l.amato@luedi.it

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