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Pronto soccorso di nuovo in emergenza

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Pronto soccorso di nuovo in crisi, pazienti costretti ad aspettare molte ore prima di un ricovero o della dimissione e proteste da parte degli assistiti e del personale sanitario stesso, ormai allo stremo. Da Foggia a Lecce è ormai caos, tanto che persino l’ex assessore Pierluigi Lopalco ieri ha depositato una richiesta di audizione in commissione dell’attuale numero uno della Sanità, Rocco Palese, per «fare il punto sulle criticità del pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi».

La situazione è emergenziale, nelle ultime due settimane c’è stato un incremento degli accessi nei pronto soccorso, con una media di circa 2400 pazienti assistiti ogni giorno, circa 400 in più rispetto al periodo precedente. In particolare, l’aumento si è avuto a partire dal 15 marzo scorso, il picco si è toccato il 22 marzo con 2.611 pazienti. Le province di Taranto e Lecce sono le aree più in difficoltà, ma i problemi sono diffusi, tanto che il dipartimento Salute nei giorni scorsi è intervenuto autorizzando le Asl ad aumentare le ore di straordinario per il personale in servizio. Palese e il direttore Montanaro hanno inviato una circolare ai direttori generali per predisporre un potenziamento dell’organizzazione dei pronto soccorso per garantire massima sicurezza sanitaria e un’assistenza di qualità su tutto il territorio regionale.

Nella circolare viene disposto che i direttori generali dovranno «impartire ordini di servizio per la copertura dei turni; inoltre, qualora le misure ordinarie non dovessero risultare sufficienti si dovrà procedere mettendo in atto tutti gli strumenti contrattuali previsti dalla normativa vigente in materia, con particolare riferimento a straordinario o prestazioni aggiuntive». Ma al momento il palliativo non ha risolto i problemi, anzi: così un anziano di 90 anni a Taranto è rimasto 27 ore in pronto soccorso, mentre in Salento le ambulanze restano bloccate anche per 4-5 ore perché impossibilitate a sbarellare il paziente. I sindacati sono sul piede di guerra.

«C’è una sola parola per definire la vicenda del novantenne restato in attesa 27 ore al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto: vergognosa. Se una persona si rivolge a una struttura della sanità pubblica, anche se bollinata frettolosamente da un codice azzurro, è perché evidentemente ne ha bisogno. Tanto è vero che, nel caso di specie, dopo le insistenze della fin troppo paziente figlia del paziente, l’anziano è stato finalmente ricoverato», dichiara Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia, commentando la notizia riportata da La Gazzetta del Mezzogiorno, di un 90enne che avrebbe attesto 27 ore prima di essere ricoverato. L’uomo, accompagnato dalla figlia, sarebbe arrivato al pronto soccorso con febbre alta.

«Fare il punto sulle criticità del pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, per capire come superarle e programmare le priorità d’intervento: è questo l’obiettivo dell’audizione che abbiamo richiesto in commissione Sanità del Consiglio regionale», annunciano il capogruppo de La Puglia domani, Paolo Pagliaro, e Lopalco. «La situazione di emergenza in cui versa l’avamposto del più grande ospedale della provincia di Lecce – sostengono – è divenuta insostenibile, come dimostrano i fatti di cronaca degli ultimi giorni: ambulanze ferme per ore per carenza di personale, con un solo medico in turno».

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