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Ha risposto a tutte le domande. Poi ha spiegato la sua versione dei fatti parlando per tre ore e mezzo di fila intervallato soltanto dai magistrati e dal difensore, l’avvocato Gaetano Araneo, che ha chiesto la revoca immediata dell’ordinanza di misure cautelari nei suoi confronti.

Deciderà nelle prossime ore il gip di Potenza Tiziana Petrocelli sull’istanza presentata questa mattina al termine dell’interrogatorio di garanzia dalla difesa di Livio Valvano, primo cittadino di Melfi, agli arresti domiciliari da martedì scorso nell’ambito dell’inchiesta sulla “variante impazzita”.

All’uscita dall’aula Valvano, visibilmente scosso, è andato via da solo.

«Abbiamo concordato di mantenere il massimo riserbo sugli argomenti portati all’attenzione del giudice in attesa delle sue valutazioni”. Ha dichiarato l’avvocato Araneo. “Posso dire soltanto che ha respinto con forza tutte le accuse proclamandosi innocente».

Durante l’interrogatorio, che si è svolto nell’aula gup del Tribunale di Potenza, non sono mancati momenti di tensione in cui i toni si sono alzati e non poco.

Valvano è accusato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, abuso d’ufficio, truffa aggravata e induzione indebita.

Venerdì nei suoi confronti è scattata anche la sospensione dall’incarico di primo cittadino, per effetto della legge Severino. Sospensione che cesserà i suoi effetti in maniera automatica se il gip, accogliendo l’istanza della difesa, dovesse permettergli di tornare alla guida del Comune federiciano.

Intanto, sempre questa mattina, il gip ha disposto la scarcerazione del capo dell’ufficio tecnico Bernardino D’Amelio, detenuto nell’istituto penitenziario di Potenza da martedì e assistito dall’avvocato Giuseppe Colucci, sostituendo la misura cautelare nei suoi confronti con gli arresti domiciliari.

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