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Giuseppe Sabato

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POTENZA – Il giudice per le indagini preliminari di Potenza, Antonello Amodeo, ha rinviato a giudizio due persone accusate di omicidio colposo per la morte di Giuseppe Sabato, l’operaio di Rionero morto a dicembre del 2019 mentre lavorava nei boschi attorno ai laghi di Monticchio.

Si tratta del responsabile di area e di un operaio del del Consorzio regionale di bonifica, rispettivamente Giampiero Vassallo e Michele Consiglio. Con loro dovrà comparire di fronte al giudice del Tribunale di Potenza Barbara Auriemma anche il difensore del Consorzio di bonifica in sé, in qualità di datore di lavoro chiamato in causa come responsabile civile.

Nel capo d’imputazione formulato dai pm potentini, infatti, si parla di omicidio colposo e plurime violazioni della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. In particolare gli articoli che vietano la delega del documento di valutazione dei rischi, quello sui compiti del responsabile della sicurezza, e gli obblighi di formazione dei lavoratori in materia.

Il decesso di Sabato era avvenuto mentre lavorava come capo di una squadra di 4 operai forestali alla pulizia di un’area boschiva in zona Monticchio Sgarroni.

A colpirlo sarebbe stato un ramo staccatosi da un albero pericolante che stavano abbattendo. Di qui l’allarme lanciato dai colleghi, solo sfiorati dalla caduta del ramo, e l’intervento dei carabinieri delle stazioni di Atella e Rionero, assieme ai sanitari del punto territoriale di soccorso del 118, e un’eliambulanza. Purtroppo, però, al loro arrivo militari e operatori sanitari non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso del 55enne. Sabato lasciò la moglie e due figli, che sono stati assistiti nella costituzione come parte civile dall’avvocato Gervasio Cicoria.

L’inizio del dibattimento per Vassallo, assistito dall’avvocato Fabrizio Vassallo, Consiglio, assistito da Raffaele Lopes, e il Consorzio di bonifica come responsabile civile, assistito da Leonardo Pace, è previsto, sempre a Potenza, il prossimo 26 maggio.

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