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SAVOIA DI LUCANIA – «Il sindaco Rosina Ricciardi non rispetta le regole previste dalla legge sul funzionamento dei comuni e, da quando è in amministrazione, affida lavori all’impresa del fratello, in condizioni di incompatibilità con la sua carica, creando inoltre le condizioni di ineleggibilità a sindaco per gli anni successivi». Duro attacco dei consiglieri comunali di minoranza di Savoia di Lucania, Francesca Caggianese, Gerardo Salvatore e Raffaele Langone. In un comunicato stampa i tre sono andati giù duro contro il primo cittadino salviano, reo di affidare lavori di manutenzione stradale e sgombero neve all’impresa del fratello. Una denuncia che però è arrivata anche sul tavolo del Prefetto di Potenza, Antonio D’Acunzi. I tre consiglieri infatti ieri mattina hanno presentato un’istanza in Prefettura, tesa a dichiarare l’ineleggibilità o l’incompatibilità del sindaco Ricciardi, che è presente – sottolineano- nell’amministrazione di Savoia di Lucania prima da assessore, poi per dieci anni da sindaco, poi come vice sindaco e dal maggio scorso di nuovo da primo cittadino. E, in particolar modo, Caggianese, Salvatore e Langone fanno riferimento più specificamente all’articolo 6 del Decreto del Presidente della Repubblica del 16 maggio 1960, n. 570. L’articolo infatti recita quanto segue: «non possono essere nominati Sindaci coloro i quali si trovano in rapporto di parentela o affinità entro il secondo grado con persona che sia appaltatore di lavori o di servizi comunali». «Sono rintracciabili –dichiarano i tre consiglieri- affidamenti di lavori alla ditta del fratello del sindaco Ricciardi, anche successivamente all’anno duemila, quando il testo unico sulle leggi comunali e provinciali è stato modificato con la legge n.267/2000 (Tuel), che, con l’art.61 comma 1-bis, vieta le commistioni di interessi familiari con quelli pubblici: non possono, difatti, ricoprire la carica di Sindaco coloro che hanno ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al secondo grado che coprano nelle rispettive amministrazioni il posto di appaltatore di lavori o di servizi comunali». Una denuncia a tutto campo quella dei tre consiglieri, che intendono andare fino in fondo alla questione, e mettere in luce eventuali incongruenze. «Gli appalti di lavori e/o servizi comunali alla ditta del fratello del sindaco – ci tengono a precisare i consiglieri di opposizione – sono proseguiti fino a poco prima delle elezioni del maggio scorso e continuano ancora con l’attuale amministrazione, come se le regole previste dalle leggi in materia non esistessero affatto. Vent’anni, dunque, che nel Comune di Savoia di Lucania, pare le norme vengano totalmente disattese». Ora si attende la risposta, ed una eventuale decisione del prefetto D’Acunzo: toccherà a lui verificare quanto esposto dai consiglieri comunali di minoranza del comune di Savoia di Lucania. E’ probabile che già in questi giorni potrà pronunciarsi sulla questione.

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