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Un momento della manifestazione di ieri, a chiusura del presidio di protesta all'ospedale Madonna delle Grazie

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MATERA – La piattaforma a cui l’assessore regionale alla Sanità, Fanelli, dovrà fare riferimento per preparare le sue risposte è scritta nero su bianco sui fogli della petizione che circola a raccoglie firme, sempre più vicine alle 10 mila, non solo a Matera ma anche nella provincia.

E’ lì che sindacati e oltre 40 associazioni hanno scritto ciò che manca e ciò che deve cambiare per evitare il declino della sanità materana. Sono chiari i tre segretari Eustachio Nicoletti (Cgil), Pino Bollettino (Cisl) e Bruno Di Cuia (Uil) che rispondono alla nota dell’assessore regionale che ha spiegato di averli convocati ma che dovrà aspettare dopo il 19 novembre, data della manifestazione prevista davanti al palazzo della Regione a Potenza.

Partecipando all’iniziativa di ieri, nell’area antistante l’ospedale Madonna delle Grazie, il sindaco Bennardi ha confermato che la raccolta firme è in corso anche negli uffici del Comune. «Tutela non di un privilegio, ma di un diritto costituzionale, quello ad una sanità pubblica di qualità – ha spiegato in un post – quella sulla sanità è una battaglia che possiamo vincere solo se rimaniamo uniti, ognuno deve fare la sua parte, sindaci, sindacati, associazioni e cittadini. Anche in Comune al terzo piano raccogliamo le firme per la difesa della sanità materana. Ci vediamo il 19 novembre a Potenza per una grande manifestazione sulla sanità con i sindacati».

E i sindacati rispondono spiegando chiaramente la loro posizione. «Sicuramente andremo all’incontro con l’assessore Fanelli, dopo la nostra manifestazione – spiega Di Cuia – a condizione che venga con risposte per l’avvio del processo di riorganizzazione della sanità. Se, al contrario, vuole sentirsi elencare i problemi da noi, gliele ripeteremo anche se le abbiamo spiegate in tutte le salse anche se un assessore dovrebbe avere già le idee ben chiare su quello che c’è da fare».

Quali le priorità da cui cominciare? «La sanità ha bisogno di una programmazione adeguata – aggiunge Nicoletti – il Covid ha fatto emergere determinati aspetti, sono stati avviati confronti a livello nazionale per coniugare la sanità ospedaliera con quella di prossimità e su questo ci aspettiamo che la Regione ragioni con uno sguardo medio-lungo. A settembre avevamo già spiegato che la governance della Asm è fallimentare. L’assessore Fanelli sottolinea di aver ereditato questa situazione ma nel frattempo la sanità ha continuato a peggiorare come la governance della Pulvirenti. Ci aspettiamo risposte immediate e i punti sulla petizione indicano chiaramente le priorità. Cosa ne è dei concorsi? Al 31 dicembre 2021 mancavano 712 unità che oggi è aumentato. Serve costruire un sistema che faccia esprimere le competenze che, al contrario, scelgono di emigrare. La sanità fa i conti con la vita delle persone. Non può aspettare».

La mobilitazione nel tempo si è ampliata a macchia d’olio anche in provincia dove la medicina territoriale ha segnato il passo da tempo e le strutture sanitarie vivono una realtà drammatica. «La provincia – ha sottolineato Bollettino – vive anche il fenomeno dello spopolamento, le comunità hanno bisogno di assistenza come dimostra la risposta di questi territori che si sono messi a disposizione di questa battaglia. A Potenza vogliamo superare le 2000 presenze della manifestazione di settembre anche con la solidarietà che ci giunge dalla provincia di Potenza dove è stata compresa la gravità delle nostre aree».

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