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Una seduta del Consiglio regionale in Calabria

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A quanto ammontano i costi del Consiglio regionale in Calabria? Tutti i dati

«4.718 euro sono una buona indennità, ma non sono stipendi d’oro». Quando Piero Fassino, pochi giorni fa, ha preso la parola alla Camera per spiegare perché avrebbe votato contro la mozione Foti, che chiedeva di mantenere il taglio dei vitalizi anche ai parlamentari che l’avevano maturato prima del 2012, il suo intento – ha detto – era quello di stigmatizzare derive demagogiche. Quello che è accaduto, invece, è l’esatto contrario: mentre sbandierava il cedolino e difendeva la congruità dell’indennità dei parlamentari, iniziava suo malgrado a soffiare sul fuoco delle polemiche anticasta.

E così il tema dei costi della politica e dello ‘stipendio’ dei parlamentari è ritornato di grande attualità. Proviamo quindi a spostarlo anche su palazzi a noi più vicini: quanto costa in Calabria il Consiglio regionale? La risposta arriva dall’ultima seduta dell’assise che, tra la riforma dei Consorzi e le linee guida per il dimensionamento scolastico in regione, ha approvato anche il rendiconto 2022 del Consiglio.

QUANTO SPENDE IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA

I costi sostenuti dal Consiglio regionale della Calabria nel 2022 ammontano a 74 milioni di euro. Un po’ meno della metà – 33 milioni – è servita a coprire indennità di consiglieri e assessori, vitalizi (quelli vecchi, dal 2014 sono stati aboliti), spese assicurative, contributi per il funzionamento dei gruppi consiliari. Ci sono poi circa 4 milioni di euro sotto la voce ‘segreteria generale’, che comprende i costi per l’ufficio stampa, la società in house ‘Portanova SpA’ (addetta in particolare alla cura dei resoconti delle attività di consiglio e commissioni), la gestione del Polo culturale ‘Mattia Preti’. Diciotto milioni e mezzo se ne sono andati per fornitori, pulizia, utenze, spese assicurative, compensi revisori. Il resto, infine, ha coperto spese di personale e manutenzione.

CONTI IN ATTIVO

Il rendiconto 2022 si è chiuso con un avanzo di amministrazione di 43,5 milioni di euro. Una parte è sottoposta a vincoli: 6 milioni rimpinguano il fondo crediti dubbia esigibilità e contenzioso, 11 milioni vengono accantonati in applicazione di norme statali, 12 milioni sono destinati a investimenti e alla riqualificazione di Palazzo Campanella. L’avanzo libero ammonta a 13,7 milioni di euro. «Saranno destinati con successivo atto del Consiglio regionale e saranno prioritariamente destinati alla salvaguardia degli equilibri di bilancio» si spiega nella relazione. Somme che dovrebbero essere restituite alla Giunta: una parte poi potrà essere riassegnata al Consiglio per il finanziamento di specifiche iniziative.

LE INDENNITÀ DEI CONSIGLIERI REGIONALI

Nel bilancio di Palazzo Campanella rappresentano la voce più importante. Il ‘compenso’ che spetta ai consiglieri regionali si compone di tre voci: l’indennità di carica, l’indennità di funzione (che non spetta a tutti), le spese per l’esercizio del mandato. Vengono definite, per legge, in modo «da non eccedere complessivamente l’importo riconosciuto dalla regione più virtuosa».
Dal 2013 l’indennità di carica (al lordo) è pari per tutti a 5.100 euro, che si somma ai 6mila euro per le spese di esercizio del mandato. In totale fa 11.100 euro: emolumento base di ciascun consigliere. Per chi ha un incarico scatta anche un’indennità di funzione. Ecco le cifre, sempre lorde: 2.700 euro per il presidente della Regione e per il presidente del Consiglio regionale (emolumento totale 13.800 euro), 2mila euro per il vicepresidente della Giunta, i vicepresidenti del Consiglio, gli assessori (totale 13.100 euro), 1.500 euro per i presidenti di commissione, i capigruppo, il segretario questore (totale 12.600 euro).

I criteri di calcolo degli emolumenti

I COSTI DEI GRUPPI CONSILIARI

Per il funzionamento dei gruppi il Consiglio trasferisce delle somme che crescono all’aumentare dei componenti. L’importo finale comprende 5mila euro per anno per ciascun consigliere iscritto al Gruppo (in aggiunta a un importo complessivo pari a 0,05 euro per abitante per tener conto delle dimensioni del territorio e della popolazione residente nella regione) e un contributo per la spesa per il personale dei gruppi, il cui tetto massimo equivale al costo di un’unità di personale di categoria D, posizione economica D6, per ciascun consigliere regionale.

Forza Italia, che è il gruppo più numeroso, è quello che ha speso di più nel 2022 con 387mila euro di uscite. Seguono Fratelli d’Italia (207mila) e Lega (196mila), il Pd (188mila euro circa). Tra i gruppi composti da due consiglieri (nel 2022) a spendere di più, soprattutto in personale come risulta dai rendiconti, è il Movimento 5 Stelle (99,5 mila euro totale). Seguono Coraggio Italia (99mila euro), De Magistris presidente (80mila euro), Forza Azzurri (75mila euro). Infine l’Udc, un solo consigliere, ha speso circa 51mila euro.

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