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Il presidente della Regione Calabria, e commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto

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COSENZA – La Regione Calabria prova a non tagliare sul Pnrr sanità e sui posti aggiuntivi da realizzare per le terapie intensive e subintensive originariamente previste nel 2021 nei piani Covid: a confermarlo è il commissario/presidente Roberto Occhiuto, contattato dal Quotidiano, a due giorni di distanza dall’approvazione da parte della Commissione Ue del piano “rimodulato” sul Pnrr. In sostanza il nuovo disegno previsto dal governo e approvato dall’Ue è una riduzione delle Case di comunità complessive da 1.450 a 1.038. Passano invece da 400 a 307 di Ospedali di Comunità mentre le Centrali operative territoriali dovrebbero scendere da 600 a 480.

La questione ruota ovviamente sui fondi europei a disposizione, non bastano per garantire soprattutto la nuova costruzione di edifici e la messa a regime entro il 2026 del nuovo sistema territoriale. Un effetto congiunto dovuto all’aumento dei prezzi sui materiali e alle difficoltà burocratiche legate ai processi messi in campo sulle strutture.

OCCHIUTO: «PNRR, L’OBIETTIVO È NON TAGLIARE»

Il presidente e commissario ad acta Roberto Occhiuto chiarisce la posizione della Calabria, che sulla riforma del Pnrr si gioca una partita importante: non tanto la trasformazione quanto la nascita di una vera e propria (e oggi di fatto inesistente) rete di assistenza territoriale. «Ho chiamato Licia Petropulacos proprio per questo». Il riferimento è alla recente nomina della consulente chiamata a mettere ordine al Piano di ripresa e resilienza della Calabria in ambito sanitario. «Voglio ricordare che la Calabria ha già finanziato con risorse proprie ulteriori case di Comunità, ora si sta ragionando sulla possibilità di utilizzare le risorse ex articolo 20» per poter garantire la continuità del piano. Il riferimento è al programma straordinario di investimenti definito con legge finanziaria nell’ormai lontanissimo 1988 e in larga parte ancora oggi inutilizzati. L’altro punto sono «le risorse del Fondo sviluppo e coesione» che già sono state utilizzate per aggiungere ulteriori strutture in Calabria.

IL PNRR LE STRUTTURE A RISCHIO IN CALABRIA

Dei 108 interventi complessivi previsti in Calabria (67 case della comunità, 20 ospedali di comunità e 21 centrali operative territoriali) bisognerà rifinanziare in parte proprio gli interventi che richiedono nuove costruzioni o ampliamenti. In Calabria sono le case della comunità di San Giorgio Albanese, Rende, Spezzano Sila, Casali del Manco, Parenti, Nocera Terinese, Soverato, Monasterace, Sant’Alessio in Aspromonte e Montebello Ionico. A questi bisogna aggiungere gli ospedali di comunità di Badolato e Soveria Mannelli e la centrale operativa territoriale di Soverato. Una sola opera, invece, prevede abbattimento e ricostruzione completa: si tratta del plesso comunale dove dovrebbe sorgere la casa della comunità di Filadelfia.

IL PNRR E IL PERSONALE

Secondo le stime della Regione, l’operazione Pnrr sul personale dovrebbe costare poco meno di cinquanta milioni di euro all’anno. Per le 67 case di comunità sono previsti 540 infermieri, 67 assistenti sociali, 216 operatori sociosanitari e 175 amministrativi. Nelle 21 centrali operative territoriali invece sono previsti altrettanti coordinatori infermieristici, 84 infermieri e 42 operatori a supporto del personale. Infine gli ospedali di comunità: venti strutture per 160 infermieri, 100 Oss, 40 alla voce “altro” con funzioni riabilitative e 20 medici.

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