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Il bando per il canile di Matera è andato deserto

Niente da fare almeno per il momento per il nuovo gestore del “Servizio di prevenzione e controllo del randagismo canino” nella città di Matera. Il tentativo che sembrava arrivato nello scorso mese di novembre ad un punto di svolta con l’approvazione degli indirizzi in Consiglio comunale e il via libera alla pubblicazione del nuovo bando non ha dato i frutti sperati.

Il bando, così come è stato comunicato direttamente dall’assessore all’Ambiente Amenta è andato deserto. Servirà dunque un nuovo bando ed un nuovo tentativo per aggiudicare il servizio ma questo vorrà dire non solo un protrarsi dei tempi ma anche dei relativi costi da sopportare per l’amministrazione che aveva fatto una stima di molto simile al costo attuale del servizio attorno agli 800mila euro.

La mancanza di proposte e di interesse dovrà portare a rivalutare la situazione ed effettuare una proposta migliorativa per poter attirare dunque l’interesse delle aziende e dunque riuscire ad aggiudicare il servizio. Una prima stima porta a immaginare che la nuova proposta di bando possa prevedere dei costi superiori tra il 20 e il 30 per cento per l’amministrazione comunale che vorrebbe dire sostanzialmente sfondare il muro del milione di euro per la gestione del servizio stesso.

Il bando del canile era arrivato ad una situazione di svolta dopo una lunghissima impasse che si era protratta con le passate amministrazione e anche con una parte di quella attuale. Si è poi avviato il bando per la partecipazione a gara di appalto con procedura aperta e con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per circa 880 cani.

Una gara di durata quinquennale che doveva riuscire dunque ad ampliare il servizio e garantire per un periodo di tempo non breve riuscendo dunque ad affrontare tutte le diverse questioni che normalmente si presentano.

Ora per l’amministrazione c’è la necessità di ripartire e di individuare, fermi restando gli indirizzi già dati dal consiglio comunale degli elementi soprattutto sotto il profilo economico più vantaggiosi che possano di fatto riscuotere l’interesse delle diverse associazioni di settore. Il rischio è che questa impasse possa trascinarsi nel tempo viste anche le necessità di recuperare più risorse economiche e dunque la situazione che riguarda le proroghe nella gestione di quei servizi possa ulteriormente continuare senza arrivare ad un punto di svolta come comunque era stato auspicato.

Del resto l’amministrazione comunale dovrà provare, così almeno era stato annunciato ad affrontare altre questioni circa l’affidamento di servizi mettendo fine a proroghe e incertezze.

E in questo senso anche la questione della gestione degli impianti sportiivi richiederà un intervento concreto nel corso dei prossimi mesi.

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