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Vito Bardi

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Elezioni Regionali Basilicata 2024, il destino di Vito Bardi appare incrociato a quello del collega sardo Solinas, attesa per il verdetto

POTENZA – Potrebbe decidersi all’hotel Tirso di Cagliari il prossimo candidato governatore del centrodestra in Basilicata. E’ questo il risultato delle trattative in corso nella storica coalizione sulle cinque regioni che andranno al voto nel 2024 per rinnovare presidenti di giunta e consigli regionali: la Sardegna il 25 febbraio; l’Abruzzo il 10 marzo; la Basilicata non oltre metà maggio; il Piemonte agli inizi di giugno; e l’Umbria in autunno. Tutte e cinque già strappate al centrodestra nel 2019.

IL NODO SARDEGNA CHE POTRE INFLUENZA LA CANDIDATURA DI BARDI ALLE REGIONALI IN BASILICATA

Questa mattina, infatti, nel capoluogo isolano dovrebbero incontrarsi i vertici regionali del fronte di centrodestra e forze civiche e autonomiste per indicare il candidato alla presidenza della Regione alle elezioni del 25 febbraio prossimo.
La convocazione ai coordinatori e segretari dei partiti è arrivata, rivendicando di fatto la guida della coalizione, dalla responsabile regionale di Fratelli d’Italia, Antonella Zedda, considerate le imminenti scadenze.
Il 15 gennaio, infatti, andranno depositati i simboli delle forze politiche, il 22 gennaio le liste dei candidati al Consiglio regionale. E il 25 dovranno essere formalizzati i nomi dei candidati alla presidenza.

A contendersi la candidatura restano il presidente uscente, Christian Solinas, segretario del Psd’Az rilanciato dalla Lega, e il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia). Meno quotati, invece, il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba, proposto dal Grande Centro, e l’ex vicepresidente della Regione, Alessandra Zedda, consigliera regionale di Forza Italia, che proprio ieri ha annunciato di essere pronta a candidarsi da indipendente. La stessa Zedda che nelle scorse settimane era stata indicata come possibile sindaca di Cagliari nel caso in cui Truzzu fosse stato candidato alla presidenza.

A suscitare grande attenzione su quanto accade oltremare c’è la resistenza del sardo-leghista Solinas alle rivendicazioni dei meloniani sulla guida della coalizione. Rivendicazioni estese anche alla guida della coalizione in Basilicata, nell’ambito di un riassetto complessivo della rappresentanza ai vertici delle regioni amministrate del centrodestra alla luce dei mutati rapporti di forza interni alla coalizione.

UN BIS DI SOLINAS RILANCEREBBE ANCHE BARDI

Se Solinas dovesse riuscire a ottenere l’agognata candidatura a un secondo mandato, quindi, salirebbero le quotazioni anche del governatore lucano Vito Bardi, scelto 5 anni orsono da Forza Italia e già proiettato nella corsa per il secondo mandato. Anche se da oggi dovrà fare a meno di un fedelissimo come il capo ufficio stampa, Gianmario Mariniello, dimessosi dall’incarico per tornare a lavorare nel privato, a Roma.

In caso contrario è probabile che anche alle elezioni in Basilicata i meloniani ottengano di indicare un candidato alternativo, che potrebbe essere l’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico, o il coordinatore regionale Piergiorgio Quarto. Anche se alcune indiscrezioni continuano ad accreditare l’ipotesi di una discesa in campo del presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, e di una “missione” che la premier affiderebbe a uno dei suoi parlamentari di fiducia come Gianni Rosa o Salvatore Caiata.

Sullo sfondo resta anche la possibilità di una “girata” da FdI alla Lega della candidatura lucana appena strappata ai forzisti. Girata che incoronerebbe candidato governatore l’ex senatore e sindaco di Tolve, Pasquale Pepe, coordinatore regionale del Carroccio.

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