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La lettura della sentenza Rinascita Scott

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Fino al deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado del processo “Rinascita Scott” saranno sospesi i termini della custodia cautelare


VIBO VALENTIA – Sospensione dei termini di custodia cautelare di fase fino al deposito delle motivazioni della sentenza del processo Rinascita Scott. Questa la decisione assunta dal presidente del Tribunale di Vibo, Antonio Erminio Di Matteo sulla scorta dell’istanza depositata il 5 febbraio scorso dai giudici del Collegio che ha trattato il maxiprocesso “Rinascita-Scott”- conclusosi il 20 novembre 2023 con 131 assoluzioni e 207 condanne con oltre 2.100 anni di reclusione – Brigida Cavasino, Germana Radice e Claudia Caputo con la quale si è chiesta una proroga di 90 giorni del termine per il deposito delle motivazioni che altrimenti sarebbe scaduto il prossimo 18 febbraio.

Sono quindi stati esaminati gli atti del procedimento e richiesto il parere favorevole emesso dalla Presidente di Sezione penale, Tiziana Macrì, a motivazione della decisione il fatto che il procedimento in materia di criminalità organizzata è stato particolarmente complesso per il numero degli imputati, pari a 335, alcuni dei quali sottoposti a misura cautelare, nonché la gravità e la molteplicità delle imputazioni. Procedimento che richiesto una complessa e corposa istruzione con 430 udienze protrattasi anche a tarda sera conclusosi con una camera di consiglio durata 35 giorni.

Se per i presunti capi mafia e loro gregari le contestazioni hanno retto con condanne fino a 30 anni e in non pochi casi di entità maggiore alla richiesta della Dda, per quanto concerne l’aspetto legato ai professionisti il verdetto, la cui lettura è durata un’ora e quaranta minuti, non è stato aderente a quanto invocato dalla pubblica accusa.

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Lo dicono non solo le assoluzioni sopra menzionate, ma anche le formule con le quali i giudici le hanno emesse. Su tutte quelle dell’ex primo cittadino di Pizzo che ha fatto una detenzione di 8 mesi, tra carcere e domiciliari. Quelle per Patania, per De Filippis e altri, dell’ex comandante dei vigili urbani di Pizzo, Enrico Caria, e l’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo. Discorso diverso per uno dei principali imputati, l’avvocato Giancarlo Pittelli, condannato a 11 anni di reclusione, a fronte di una richiesta di 17. Un risultato che conferma l’impostazione accusatoria ma che, tuttavia, offre alla difesa ampi margini per giocare la partita in Appello. E lo stesso dicasi per la posizione collegata, quella dell’agente della Dia, Michele Marinaro, 10 anni inflitti contro i 17 richiesti.

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