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Il procuratore facenti funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla

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Sentenza di primo grado del processo Rinascita Scott nei confronti di oltre 300 imputati, tra gli altri condannato Giancarlo Pittelli, assolti Gianluca Callipo e Luigi Incarnato

VIBO VALENTIA – Assoluzione per l’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, per l’ex assessore regionale Luigi Incarnato, solo un anno e spiccioli per l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino. E ancora, accuse cadute per l’ex assessore all’ambiente del Comune di Vibo, Vincenzo De Filippis, e per l’ex presidente della Vibonese Calcio, Francesco Michelino Patania. Differenza di sei anni, tra richiesta e pena inflitta, per l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli condannato ad 11 anni di reclusione. In tutto 131, tra assoluzioni e prescrizioni, a fronte di 338 imputati (quindi poco più di un terzo), con oltre 2.100 anni di reclusione inflitti contro i 4700 richiesti (oltre la metà).

REGGONO LE ACCUSE PER PRESUNTI CAPI COSCA E GREGARI

In buona sostanza, se per i presunti capi mafia e loro gregari le contestazioni hanno retto con condanne fino a 30 anni e in non pochi casi di entità maggiore alla richiesta della Dda, si può dire che per quanto concerne l’aspetto legato ai professionisti finiti nel maxiprocesso “Rinascita-Scott” il verdetto, la cui lettura è durata un’ora e quaranta minuti, non è stato aderente a quanto invocato dalla pubblica accusa. Lo dicono non solo le assoluzioni sopra menzionate, ma anche le formule con le quali sono state emesse. Su tutte quelle dell’ex primo cittadino di Pizzo che ha fatto una detenzione di 8 mesi, tra carcere e domiciliari, quelle per Patania, per De Filippis e altri, dell’ex comandante dei vigili urbani di Pizzo, Enrico Caria, e l’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo.

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Lo dicono anche le forti riduzioni di pena. Non solo per personaggi considerati legati alla criminalità ma soprattutto per quelli sui quali in parte il processo era stato costruito come Pietro Giamborino che da una richiesta di 20 anni incassa una pena di un anno e sei mesi. Il carabiniere accusato di essere stato il confidente dei clan di Vibo, Antonio Ventura, si visto infliggere una pena di 5 anni e sei mesi a fronte di una richiesta di 18 anni.

RINASCITA SCOTT, SENTENZA DI CONDANNA PER GIANCARLO PITTELLI

Discorso articolato per l’avvocato Pittelli che si vede confermare il reato di concorso esterno ma cadere altre contestazioni che fanno scendere l’entità della pena a 11 anni contro i 17 richiesti, di fatto un terzo del totale. Un risultato che conferma l’impostazione accusatoria ma che, tuttavia, offre alla difesa ampi margini per giocare la partita in Appello. E lo stesso dicasi per la posizione collegata, quella dell’agente della Dia, Michele Marinaro, 10 anni inflitti contro i 17 richiesti.

Tengono invece le accuse per l’avvocato Francesco Stilo (14 anni contro i 15 richiesti), per l’imprenditore Mario Lo Riggio 17 anni, e soprattutto quelle ai presunti vertici del crimine vibonese dove spiccano le pene a 30 anni per Domenico Bonavota (30 anni per Domenico, 28 per il fratello Pasquale, 26 per Nicola e 16 per l’altro fratello Salvatore); Saverio Razionale, ritenuto a capo della Locale di San Gregorio D’Ippona, Paolino Lo Bianco (vertice della cosca di Vibo) e Antonio Vacatello (considerato esponente di spicco della ndrina di Vibo Marina).

SENTENZA RINASCITA SCOTT, I PRIMI COMMENTI

«L’assoluzione dell’ex Consigliere Regionale Pietro Giamborino – sostiene l’avvocato Enzo Belvedere – dalla greve accusa di Associazione per delinquere di stampo mafioso, ripercorre ciò che la Suprema Corte di Cassazione aveva già stabilito anni or sono in sede cautelare. Inutili angosce processuali, fanno venire in mente il motto di Carnelutti: il processo è già pena! Speriamo che sia terminato il periodo buio della Giustizia calabrese e che, tosto, si ripristini la valenza della prova sin dalla fase delle indagini preliminari, prima di giungere a carcerazioni preventive inopinate».

“Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e la sentenza di oggi chiude quattro anni di calvario e scrive la parola fine su questa vicenda”. A parlare è Vincenzo De Filippis, ex assessore all’Ambiente del Comune di Vibo che si è visto cadere l’accuse di voto di scambio politico-mafioso. Questa mattina, il prof dell’istituto “De Filippis-Prestia” è stato con i propri alunni, mentre a 50 km di distanza il Tribunale leggeva il lungo dispositivo: “Ho preferito trascorrere quei momenti con i miei ragazzi perché sono il mio orgoglio e per continuare a svolgere una professione che mi ha dato sempre tante soddisfazioni. Ero sereno, come sempre e finalmente si è scritta la parola fine”.

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