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Inchiesta “Dirty business” sulle truffe alle assicurazioni a Vibo: solo tre le condanne, assoluzioni e prescrizioni a raffica


VIBO VALENTIA – Dopo quasi 10 anni di dibattimento termina il processo sulle presunte truffe alle assicurazioni e finisce con tre sole condanne ed una raffica corposa tra assoluzioni e prescrizioni del reato. Erano 43 le persone in questo filone dibattimentale residenti in numerosi centri della provincia di Vibo.

La sentenza è stata pronunciata dal giudice Tiziana Macrì, presidente del Tribunale collegiale (a latere Roberta Ricotta e Laerte Conti). E ha visto condannare i soli Domenicantonio Arena (49 anni) di Vibo, Giovanni Battista Arena, 39 anni, di Vibo, e Mylene Molina, 60 anni, di Tropea, alla pena di due anni di reclusione (assolti per altri capi di imputazione). Nei confronti dei primi due, il pm aveva chiesto una condanna a 10 anni di reclusione. Mentre per la terza 8 anni, i primi due difesi dall’avvocato Francesco Rombolà, la terza da Michele Accorinti.
In sede di sentenza è caduto il reato associativo comportando un sensibile abbassamento dell’entità delle pene

Il Tribunale ha invece scagionato dalle accuse 21 persone. Si tratta di Antonio Arena, Maria Carmela Arena, Sarina Margherita Nicolaci, Maria Antonia Nicolaci, Graziella Arena, Giovanni Battista Arena, Palma Paglianiti, Domenico Solano, Gessica Solano, Antonio Barbieri, Stefano Preiti, Emanuela Currà, Domenico Preiti, Rocco Durante, Giuseppe Greco, Salvatore Barbieri, Maria Concetta Mazzeo, Concetta Lucifero, Giammaicol La Torre, l’avvocato Giuseppe Santamaria e Giasmara La Torre. 
Sono finiti in prescrizione altri reati contestati, previa riqualificazione degli stessi. Attribuiti a Domenicantonio Arena, Giovanni Battista Arena, Mylene Molina, Pietro Greco, Agostino Ventrici, Domenico Ventrici, Thomas Ventrici, Antonio Calabria e Giuseppe Santamaria.

L’inchiesta “Dirty business”, ruotava attorno ad una serie di incidenti e certificati medici ritenuti fasulli e prodotti per ottenere risarcimenti non spettanti. La presunta associazione per delinquere, secondo l’accusa avrebbe iniziato ad operare in tutta la provincia di Vibo Valentia dal 2007 sino al 2015. Un reato contestato in sede di conclusione indagini. L’inchiesta era stata condotta sul campo dai carabinieri della Stazione di Vibo Valentia all’epoca guidata dal luogotenente Nazzareno Lopreiato.

Il collegio di difesa era costituito dagli avvocati Tommaso Zavaglia, Francesco Rombolà, Sandro Mauro, Michele Pagnotta. E ancora, Sandro Franzè, Francesco Massara, Giuseppe De Luca, Michele Accorinti, Francesco Matteo Bagnato. E dagli avvocati Rossella Calabria, Paolo Paglianiti, Salvatore Pisani, Roberto Scalfari, Salvatore Sorbilli, Fortunata Staropoli. In fine Franco Muzzopappa, Santina Zinnà, Vincenzo Graziano e Giuseppe Varone.

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