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Si avvicinano le elezioni regionali in Basilicata ma mancano i dibattiti, le idee; però non mancano affatto i sondaggi. Bardi in vantaggio


POTENZA – Per tre società di sondaggi diverse, Noto, BidiMedia e Tekné, il vantaggio del governatore uscente Vito Bardi sullo sfidante, Piero Marrese, sarebbe difficilmente colmabile, piazzandosi tra il 10 e l’11% di consensi. Mentre la sola Winpool attesta un distacco inferiore, pari a circa il 5%, che fa ancora sperare in una rimonta del “fronte progressista” sul centrodestra “allargato” a renziani e Azione.
Sono segnali contrastanti quelli che arrivano dagli esperti di flussi elettorali mentre si avvicina la scadenza di domenica. Quando mancheranno 15 giorni all’apertura dei seggi per le elezioni regionali lucane, e scatterà il divieto di pubblicazione di sondaggi e rilevazioni similari.

Gli ultimi dati diffusi, ieri, sono quelli delle interviste effettuate il 3 aprile da Dire-Tekné, per cui Bardi godrebbe ancora di un vantaggio di 10 punti, nell’orientamento di voto dei lucani, sul suo sfidante Piero Marrese. Il candidato di centrodestra e governatore uscente, infatti, racimolerebbe il 54% delle preferenze, con una forbice che oscilla tra il 52 e il 56%. Mentre si attesterebbe intorno al 44% (42-46% la forbice), l’avversario di centrosinistra Piero Marrese. Con il candidato di Volt, Eustachio Follia, staccato al 2%.
Le sorprese del sondaggio Tekné-Dire rigurdano, piuttosto, il gradimento delle liste con Fdi e Fi che si contendono il primato, con il 17% di gradimento, distanziando una Lega inchiodata al 5% e superata di un punto percentuale anche da Azione di Carlo Calenda – e Marcello Pittella – (6%).
Nella coalizione progressista, invece, a farla da padrone è il Pd che raggiunge il 15%, quindi M5s all’11%, la lista Basilicata Casa comune al 9% e Avs-Psi-Bp al 6%.

Mercoledì sera un’altra rilevazione, targata BidiMedia, aveva confermato i 10 punti di vantaggio di Bardi su Marrese, ma con indicazioni diverse sulle liste.
Stando alle interviste effettuate tra il 27 e il 28 marzo, infatti, vi sarebbe un distacco di più di 7 punti percentuali, nel centrodestra, tra Fratelli d’Italia (19,8%) e Forza Italia (12,1%), come pure un gradimento della Lega (8,5%) superiore a quello dei calendiani-pittelliani (6,4%). Rapporti di forza invertiti, poi, anche all’interno del “fronte progressista” dove Bidimedia accredita gli ex laici cattolici di Basilicata casa comune del 10,6% dei consensi contro il 9,8% dei 5 stelle.

Ieri non sono mancate persino contestazioni sull’attendibilità di quest’ultima rilevazione, dopo quella di Winpool che aveva fatto tornare il sorriso agli esponenti di Pd e alleati. Come quella del consigliere provinciale del Pd, Rocco Pappalardo, che ha rinfacciato a Bidimedia le previsioni sbagliate sulla vittoria del centrodestra in Sardegna.
«Secondo questo istituto, in Sardegna, Truzzu avrebbe dovuto staccare Todde di 4 punti». Ha scritto Pappalardo su Facebook. «Sappiamo poi com’è andata a finire».

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