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Il comune di Rende

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I commissari alla guida del comune di Rende non ritengono «opportuno» il confronto sul Psc in questa fase e respingono le richieste d’incontro delle associazioni che contestano lo strumento urbanistico


IL Piano strutturale comunale di Rende, a pari merito con la realizzazione della città unica, resta l’argomento più caldo oltre il Campagnano in questi mesi. Nei giorni scorsi sul suo profilo social l’ex sindaco Umberto Bernaudo aveva pubblicato lo scambio “epistolare” con il commissario prefettizio Santi Giuffrè in merito al preminente strumento urbanistico. Da una parte la garbata richiesta di un coinvolgimento della cittadinanza e dall’altra la cortese risposta di Giuffrè che ha avallato l’impostazione suggerita dall’ex sindaco dichiarandosi aperto a ogni contributo e fornendo granitiche rassicurazioni in tal senso.

Fin qui nulla di particolarmente eclatante. Il problema è che sulla sorte del nuovo Psc Federazione riformista, Attiva Rende, RendeSì, Innova Rende e Italia del Meridione hanno ufficialmente richiesto un incontro ai commissari ricevendo dei laconici e sbrigativi due di picche. Un niet che stride con le aperture annunciate a Bernaudo. La prima richiesta risale allo scorso 29 febbraio l’ultima invece a quattro giorni fa. Le associazioni chiedono urgentemente un vis a vis con la commissione prefettizia (composta oltre che da Giuffrè anche da Rosa Correale e Michele Albertini) al fine di illustrare «le gravissime illegittimità già indicate nelle dettagliate note tecniche già trasmesse il 2 e il 23 novembre del 2023».

PSC RENDE, I COMMISSARI RIFIUTANO L’INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI

La risposta dei commissari del 1° marzo fu che la sospensione era prorogata di altri quattro mesi e che, allo stato attuale, non si riteneva «opportuno» un incontro. Stessa musica il 4 aprile con una risposta ancora più striminzita e “irritata” seppur istituzionalmente garbata. Sostanzialmente si evidenzia che la questione è già attenzionata dalla commissione liquidando telegraficamente la richiesta d’incontro.

Circostanze che non gradite dalle associazioni in questione che appare probabile continueranno ad incalzare la terna commissariale sul Psc. Una battaglia portata avanti da quasi un anno su cui le suddette associazioni non intendono indietreggiare di un centimetro stigmatizzando le presunte anomalie e criticità del Psc. Lo strumento urbanistico fu uno degli ultimi atti della consiliatura Manna e l’approvazione avvenne tra mille polemiche (una seduta surreale con una votazione flash) con tanto di protesta e consequenziale incontro in Prefettura da parte dell’opposizione dell’epoca.

A poco più di una settimana dall’insediamento i commissari decisero per la sospensione della delibera consiliare sul Psc (rilevando una serie di fattori su cui fare luce) scatenando le ire dell’ex maggioranza targata Manna. A marzo scattò la proroga ma ora i dribbling alle richieste di incontri da parte delle associazioni fanno storcere il naso alle forze politiche che contestano il Piano strutturale comunale. Quest’ultimo alle latitudini rendesi è un tema a dir poco “solenne” e impattante, ragion per cui l’attenzione e l’interesse sono inevitabilmente capillari.

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