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L’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a Matera per sostenere Piero Marrese punta il dito contro Bardi e Meloni “colpevoli” di aver supportato il progetto dell’Autonomia differenziata


C’è l’orgoglio del popolo lucano della Marcia dei Centomila di Scanzano ma ci sono anche i contadini, Scotellaro e le guerre che sono «Sotto i nostri piedi». Nichi Vendola parla alla piazza sempre più affollata di Matera per sostenere i candidati Giuseppe Digilio e Maria Murante di Alleanza Sinistra Italiana e Verdi e il candidato presidente Piero Marrese, ripercorrendo una storia che appartiene a questa terra. Non può non partire dai conflitti sempre più vicini.

«È rimasta nel mondo una sola voce – dice – considerata da Tele Meloni come marginale, quella di Papa Francesco, l’unica che si alza ogni giorno contro la follia della guerra che è un grande affare. Invece dovremmo far rivivere due parole antiche: pace e disarmo». Poi torna alla Basilicata con i suoi drammi atavici, primo dei quali il lavoro. «Noi siamo ancora qui a chiudere le fabbriche, a considerare i lavoratori merce povera di cui si può liberare facilmente e a investire in armamenti. Bisogna avere invece la testa alta quando si parla del futuro di Stellantis, quando si parla coi petrolieri».

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, NICHI VENDOLA PUNTA IL DITO CONTRO VITO BARDI E GIORGIA MELONI

Dal palco in piazza Vittorio Veneto si rivolge direttamente al presidente della Regione Vito Bardi. «Generale – dice – da uno con la sua storia mi sarei aspettato la schiena dritta e non la genuflessione un po’ umiliante quando il Governo viene qui e propone l’autonomia differenziata, una formula mafiosa che fa finire la storia di un Paese la cui unità è quella di un nord e sud con gli stessi diritti, dove nessuno possa essere abbandonato per strada, che non chiede a chi ha un infarto se ha l’assicurazione e la carta di credito.
L’autonomia differenziata è un’invenzione del ministro Calderoli, quello che si autodenuncia come autore delle più grandi porcate fatte nel Parlamento, come dice lui stesso. Mette sul piatto della bilancia il fatto che ogni regione prenda le tasse dei cittadini e faccia tutto. Per la Basilicata vuol dire che in un anno chiuderanno altri ospedali. La fine del principio di coesione nazionale. Se io dovessi usare il linguaggio dei patrioti di Fratelli d’Italia dovrei dire: ‘Giorgia Meloni e Generale Bardi, venite davanti a un tribunale per rispondere del reato di alto tradimento’ contro la Patria di cui parla Scotellaro di cui dovete essere orgogliosi, in una delle sue poesie più belle, scritta di fronte alle macerie del Paese».

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LE CRITICHE AL CENTROSINISTRA

Ne ha anche per il centrosinistra: «Bisogna prima prenderlo a sberle e poi votarlo. In questo periodo me ne sono occupato in questa regione e il ceto politico tante volte si separa dalle ragioni che dovrebbero unire questa coalizione, ma noi dobbiamo creare uno sbarramento al progetto di liquidazione del sud, al colpo alla nuca del Mezzogiorno».

E alla Basilicata terra di risorse naturali si rivolge ancora aggiungendo: «La politica? Non serve a nulla se non è capace di alzare la bandiera della pace, perché la guerra è anche quella che misuriamo ogni giorno, quella delle calamità naturali, degli eventi meteorologici estremi. È una tragedia; la fine delle stagioni annuncia l’avanzata del deserto. O muori perché non c’è acqua o perché arriva l’alluvione». Vendola richiama questi temi della vita di tutti i giorni con un esempio nella sua Puglia. «C’era un problema nella zona di Brindisi – ricorda – con inquinamento da arsenico nelle terre in cui si coltivavano carciofi. Le abbiamo smantellate e piantato canapa da cui abbiamo creato una fabbrica di laterizi». Politica e servizio, ambiente e ideologia. Temi su cui studiare.

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