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Giuseppe Conte a Vibo per la candidatura a sindaco di Enzo Romeo a capo del fronte progressista rimarca il pieno appoggio del M5S ad un «progetto che ci soddisfa»


VIBO VALENTIA – Tanto entusiasmo tra la gente per l’arrivo, questa mattina, 15 aprile 2024, del presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, in vista delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno prossimi a sostegno della candidatura a sindaco di Enzo Romeo, uomo del fronte progressista. La sua presenza, con tutto lo stato maggiore regionale del partito, ad iniziare dal deputato vibonese Riccardo Tucci che ha fatto gli onori di casa, è stata anche l’occasione per affrontare non solo i temi legati al territorio ma anche a carattere regionale e nazionale nonché internazionale.

Conte su Comunali Vibo e Campo largo, pieno sostegno a Romeo

Argomento di strettissima attualità è il cosiddetto Campo Largo anche in relazione a quanto sta avvenendo a Bari. E qui il presidente pentastellato ha rilevato che “a Vibo Valentia, a differenza di altre realtà come, al momento, Bari, il campo largo tiene con Pd e M5S uniti nella coalizione di centrosinistra a sostegno della candidatura di Enzo Romeo, già presidente della Provincia di Vibo. È stato costruito un progetto che ci soddisfa per quanto riguarda gli obiettivi e la chiarezza dei progetti dei temi e quindi appoggiamo convintamente il candidato Romeo. Il Movimento 5 Stelle vuole essere coprotagonista assolutamente partecipe di questo progetto”.

Guerra in Medio Oriente

La preoccupante escalation di queste ultime ore è anche al centro del dibattito politico nazionale. Per Conte bisogna “continuare a premere a tutti i livelli, nell’ambito della comunità internazionale, per evitare questa spirale di azioni e contro reazioni. È un’escalation – ha proseguito – che rischia di infiammare e di portarci in guerra in tutto il quadrante medio orientale. Quindi dobbiamo continuare a premere a tutti i livelli, in tutte le sedi, in tutti i formati della comunità internazionale e nello stesso tempo, però, è chiaro che rimane da risolvere il problema di Gaza perché è da lì che si è originato tutto questo contesto, ovviamente non trascurando che la responsabilità prima ce l’ha Hamas con l’attacco del 7 ottobre. Però bisogna essere lungimiranti. Bisogna essere assolutamente ragionevoli.
Gli ostaggi israeliani devono ritornare a casa e a Gaza è una situazione che va risolta e quindi speriamo che nel momento più difficile, tutta la comunità internazionale possa premere per costruire un percorso di confronto e quindi un orizzonte di sicurezza e pace per tutto il Medio Oriente che non può non passare da due popoli due stati”.

Questione morale

Conte si è soffermato anche sui temi della questione morale rilevando come nel centrodestra si stiano “creando addirittura delle sacche di impunità, una giustizia a doppio regime, assolutamente morbida, coi guanti di velluto per quanto riguarda potenti, politici e imprenditori amici ed inflessibile con la gente comune. Vogliamo accettare questo? Assolutamente no”. E proprio sulla base di questi concetti ha ribadito l’intenzione di “non voler sacrificare alcun campo largo in nome della questione morale che è una premessa imprescindibile per un’azione politica che sia sana, concreta, efficace e deve riguardare tutte le forze politiche. Quindi perché associate la questione morale al campo largo? Ma perché, vi lascia indifferenti l’assoluta sordità e miopia del centrodestra sulla questione morale, sulla legalità sulla corruzione? Noi dobbiamo sfidare il centrodestra su questo terreno”.

“Non siamo moralizzatori”. La frase è rivolta agli alleati del Partito democratico con cui i rapporti in questi giorni sono non proprio idilliaci: “Il Movimento – ha affermato Giuseppe Conte non è né il moralizzatore in casa altrui né il castigatore in casa altrui. Semplicemente dobbiamo fare in modo che tutta la politica possa uniformarsi a livelli di legalità, di sensibilità per la lotta alla corruzione alla malavita organizzata, in modo costante, non episodico, e in modo capillare su tutto il territorio nazionale a tutti i livelli”.

A VIBO PER SOSTENERE ROMEO CONTE RASSICURA SCHLEIN: «NESSUNA PRETESA DI LEADERSHIP»

“Se saremo primi nessuna pretesa di leadership”. E sulla possibilità che in caso di sorpasso del M5S al Pd alle prossime europee si porrà la questione della leadership nel fronte progressista a livello nazionale, il presidente pentastellato ha annunciato ufficialmente quale sarà la propria intenzione: “Veramente sono stufo di leggere che il M5S vuole prendere un punto in più del Pd, sta facendo una continua competizione sul Pd. Oggi, dalla Calabria, annuncio che se alle Europee supereremo il Pd non farò valere questo come motivo di leadership nei confronti del Pd. Quindi il mondo del Pd si rilassi d’ora in poi. Per me la leadership passa dai valori, dai principi che tu persegui, dalla legalità, dalla trasparenza, dalla lotta alla corruzione, dalla capacità di cacciare via la politica dalla sanità, da infrastrutture migliori”.

Ponte sullo stretto

Focalizzandosi sul tema del Ponte sullo Stretto, Giuseppe Conte non ha lesinato critiche al ministro Salvini che “sta portando avanti tutto questo con grande superficialità pensando che si debba intestare un’opera e voglia passare alla storia, così come è stato già in passato per altri, per questo progetto. Rischia, e sarebbe in buona compagnia anche qui, di passare alla storia per questo fallimento se le cose vengono impostate in modo così approssimativo”.

Il presidente dei pentastellati ha poi evidenziato che “si concentrano tutti i miliardi a disposizione, addirittura togliendoli dai fondi di coesione e sviluppo necessari per lo sviluppo sociale, non solo economico, della Sicilia e questo riguarda anche la Calabria, su un progetto che fior di tecnici dicono essere aggiornato al 2011-2012. Allora c’è un problema tecnico, tecnologico perché stiamo parlando di un ponte che dovrebbe essere il più lungo al mondo e supererà quello che lo è attualmente di circa 1,3 chilometri. Quindi si parla di un’opera che richiede uno sforzo importante e sul piano tecnico mi pare che questa consapevolezza da parte del ministro Salvini non ci sia. Il tema dunque è un altro: realizziamo le infrastrutture che servono in Calabria e Sicilia e poi valuteremo”.

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